I Cancrena sono attivi dal lontano Duemila, anno in cui hanno preso le mosse dalla Puglia per sbarcare nel 2008 in Tennessee, grazie a un contratto con la Vision Metal Records, che si è occupata di ristampare l’ep Underneath per il mercato anglosassone. Oggi, in forze alla Logic (Il)logic, la formazione torna con un carico di pura aggressione thrash venato di southern quel che basta a rendere il tutto più saporito. I nomi di riferimento per stabilire le coordinate di questo lavoro li snocciolano – con strema onestà – gli stessi Cancrena: Testament, Sepultura, Pantera, ma anche Crowbar e Black Label Society, per una miscela che colpisce nel segno e si lascia ascoltare senza troppi rimpianti, seppure legata in maniera indissolubile allo spirito anni Novanta che tali sonorità portano in dote. Per il resto, la deriva sludge-metal, nonché la cura con cui le dieci tracce sono costruite e riversate sull’ascoltatore, fanno di Hidden Depravity un prodotto di genere riuscito e a fuoco, merito anche di una profonda conoscenza della materia e di una tecnica invidiabile, fattori questi che allontanano senza troppa fatica l’impressione di trovarsi di fronte ad una sorta di tribute band. Al contrario, quella dei Cancrena appare come una scelta motivata da una sana passione per il linguaggio prescelto, portata avanti con piglio fiero e volontà ferrea, non certo una soluzione di ripiego per mancanza di idee. Il tiro e l’impatto dei brani, la potenza dei suoni, la capacità di coinvolgere l’ascoltatore, tutto concorre a fare di questo album un giro di giostra appagante e destinato a fare la gioia degli estimatori. Con un simile arsenale nel bagaglio appare a questo punto davvero un peccato non fare un piccolo sforzo in più per raggiungere una piena indipedenza dai modelli di riferimento.
Tracklist
01. Serpent Skin
02. The Pessimist
03. Pervert Priest
04. Dark Torment
05. Backdraft
06. Black Underground
07. Ancient Strength
08. Hidden Depravity
09. To Nerve Oneself
10. Under The Law