Lo stesso è stato fatto per 106 pazienti sottoposti ad un piano di sorveglianza attiva. Hanno così scoperto che coloro che avevano elevati livelli di questa proteina, avevano un rischio maggiore del 30% di recidiva o mortalità.
I pazienti sottoposti a sorveglianza attiva, invece, presentavano addirittura una diminuzione del rischio del 50%.Già uno studio condotto nel 2005 aveva mostrato risultati simili, ma i pazienti avevano ricevuto terapie diverse. Il nuovo studio ha, invece, esaminato pazienti sottoposti solo ed esclusivamente a prostatectomia radicale, senza ricorrere a terapie neoadiuvanti successive.
In un ulteriore studio pubblicato nel 2008 i ricercatori avevano dimostrato che era effettivamente possibile uccidere le cellule del cancro alla prostata, sia in laboratorio che negli animali, bloccando la proteina Stat5. Tutto ciò dimostra che Stat5 può essere anche considerata una proteina bersaglio del trattamento terapeutico per il cancro alla prostata.
Ora i ricercatori si stanno attivando per valutare la risposta predittiva di Stat5 nei pazienti sottoposti a radioterapia.