Magazine Per Lei
La mia seconda opzione come candidato principe azzurro dell'età dei 12 anni finalmente è tornato a casa. Finalmente lo ri-incrocio con la macchina, lo ri-incontro quando vado a passeggiare, lo ri-trovo al forno quando vado a prendere il pane. La prima opzione che tanto mi faceva battere il cuore invece è scivolata via, non so dove, non so se saprà mai tornare a galla. Aveva gli occhi azzurri più belli del mondo, ma adesso chissà dove sono finiti. Pensavo che quel paio di occhi azzurri li avrei riconosciuti tra mille, per tutta la vita, e invece adesso, dieci anni dopo, sono già cambiati. Sono vuoti, spenti, annebbiati da troppo fumo e alcool, da troppa voglia di diventare qualcuno, senza esserlo poi magari. Apparenza. Il mio ipotetico principe azzurro di dieci anni fa oggi è pura apparenza. La mia seconda opzione invece mi dà ancora soddisfazioni. Lui è uno con la testa sulle spalle e poi è bello, ma proprio bello. Bello senza troppe arie, senza troppi narcisismi, senza mutande in bella mostra o bicchieri pieni in mano. Il militare l'ha fatto anche migliorare, per quanto era possibile. Ecco, adesso sto facendo la parte della superficialona che guarda l'apparenza, bhè...si, anche l'occhio vuole la sua parte. Incontrarlo mi mette proprio di buon umore, la giornata prende un'altra piega, le nuvole scompaiono e la gente inizia a sorridere...in fondo dev'esserci in me una rimanenza di quella ragazzina di 12 anni che aveva i cuoricini che le uscivano dagli occhi e dalle orecchie. Ad essere proprio sincera, lui è l'unico caso di ragazzo “oggettivamente bellissimo” che non mi stucca o non mi fa gridare alla sua idiozia. Sarà che lui non lo è, un idiota. Bello e pure intelligente. Perfetto direi. Lui non va in discoteca, tanto per rimorchiare non ha bisogno di donne su di giri, lui non va forte con la macchina, non ha la macchina grande, non si veste firmato, non ha mai sognato di fare il calciatore, forse non ha nemmeno mai giocato al fantacalcio, lui non collezionava le figurine dei Pokemon, però in compenso parlava di politica. A 12 anni lui parlava di politica. Io non gli rivolgevo la parola, chiaramente, anche perché non avrei proprio saputo che cosa dirgli. E poi lui era un megastronzo, di proporzioni cosmiche, e sorridendo mi prendeva in giro dicendo che amavo il suo compagno di banco, quando invece, palesemente, era proprio il contrario: era lui che amava me, lo diceva al mondo intero, tranne che alla sottoscritta interessata. La mia seconda opzione come candidato principe azzurro dell'età dei 12 anni in effetti potrebbe esserlo ancora oggi, il primo posto spetta al mio dolce rivoluzionario, molto meno “oggettivamente bello” di lui, ma dotato di quel “non so che” che mi potrebbe far impazzire, facendomi perdere quel poco di razionalità che mi appartiene, quel “non so che” fatto di parole, idee, sorrisi, sguardi, polo a righe, libri. Oggi mi sento felice, sarà che prima ho incontrato la mia seconda opzione, sarà che ieri sera, alla festa, il mio dolce rivoluzionario era senza ragazza e quindi abbiamo un po' parlato, sarà che venerdì mattina ho trovato un paio di Converse nere scontate del 40%, ne era rimasto solo un paio che, non so per quale cavolo di fortuna, erano proprio il 37, il mio numero di scarpe.
A volte le cose girano anche nel verso giusto.
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