Magazine Diario personale

Cani, bimbi

Da Seretommyloredodo

Due occhi attenti e brillanti, che mi fissano e mi osservano. Mi guardano per capire. Per capire da me, dal mio sguardo, dai miei movimenti, dalle mie parole e dal mio umore, dove siamo, cosa dobbiamo fare. Se siamo in pericolo oppure in un luogo amico. Se chi ci sta parlando è amico o nemico. Se possiamo stare tranquilli o in allerta e pronti a scappare o a difenderci.

Poi ti siedi accanto a me. Libero di guardarti intorno, di fare due passi in questo posto nuovo. Ti muovi, fai un giretto, sempre guardandomi e controllando che io sia ancora lì ferma. E poi torni e ti siedi lì accanto. Fermo, buono, tranquillo. Perché lo sono anch’io.

Quei due occhi che mi fissano e mi chiedono. Quei due occhi che aspettano da me risposte e indicazioni. Quei due occhi che mi fanno sentire e toccare con mano quanto sono per loro. La responsabilità che ho nei loro confronti. Il senso di fiducia estrema che mi hanno attribuito.

Sono nelle tue mani. Questo dicono.

Mi fido ciecamente di te. Questo dicono.

Mentre portavo dal veterinario uno dei miei cani, l’altro giorno, ho improvvisamente toccato con mano quanto siano simili i loro attaccamenti e quelli dei bimbi a me. A me o a Dodo, indifferentemente. Ma sono uguali. 

Sono nelle tue mani. Guardo te e capisco cosa fare, osservo e imparo, osservo e agisco. 

Come i bimbi.

Faccio un giro, esploro, mi muovo, ma non dimentico di controllare dove sei, mi accerto che tu sia sempre lì. La mia base sicura a cui tornare.

Ecco perché si amano tanto, i miei cani e i miei bimbi. Perché sono uguali. Uguali nelle loro paure e nelle modalità di affrontare nuove cose. Uguali nella capacità di mostrare i loro sentimenti senza filtri e senza vergogna. Uguali nel cercare in me la guida, l’attaccamento, la fiducia. Uguali nel voler giocare, nel voler fare nuove avventure, nel volere coccole e compagnia.

Sono sempre più convinta che farli crescere educandoli alla reciproca convivenza sia un valore aggiunto per tutti. 

Ciò che si insegnano a vicenda è importante e non ha eguali.

Il rispetto, l’amicizia, la fiducia, la tolleranza, l’educazione, la cura, la compagnia, la preoccupazione, l’Amore.

Quando sono tornata a casa l’altra sera dopo una lunga giornata di esami per Pepe, ho visto Tommy correrci incontro con i goccioloni perché “ero preoccupato, mi sono spaventato che non tornaste più. Non voglio che Pepe stia male, che vada in cielo, lo voglio sempre con me, per sempre. E cosa gli hanno fatto? E perché nella zampa ha un cerotto? E perché ha il pelo corto lì?”

È stato commovente. Ed è stato bello poter rassicurare Tommy che era andato tutto bene, che quel cerotto poteva cavarglielo anche lui con le sue manine perché ormai non serviva più. Spiegargli che il suo amico Pepe sta benone e che di sicuro al momento non andrà in cielo.

Certo sarà molto molto dura dovergli invece dire, quando sarà il momento (il più tardi possibile spero), che uno dei loro amici è volato in cielo dagli altri amici. Sarà durissima, perché sarà durissima innanzitutto per me. Mi vedranno soffrire, tanto, e soffriranno con me, con noi.

Ma avranno sempre uno splendido ricordo dentro di loro. 

Di quell’affetto immenso e sincero, di quella fedeltà assoluta ed incondizionata, di quel senso di compagnia costante, di felicità, di giochi e spensieratezza…di quell’Amicizia Vera che non ti tradirà MAI, di quei due occhi attenti e brillanti che ti entrano nel cuore e MAI dimenticherai…
 

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