Agrigento, 6 milioni di euro sequestrati dalla Guardia di Finanza di Agrigento alla famiglia mafiosa di Canicatti’. Da quello che si apprende dall’AGI sitratta di conti correnti, polizze assicurative, titoli azionari e quote per un totale di 2,5 milioni e delle quote di una societa’ cooperativa che opera nel settore dell’ortofrutticolo, la Horus, del valore di 3,5 milioni di euro.
Gli asset, secondo i finanzieri, sono riconducibili a Vincenzo Leone, Angelo Di Bella e Luigi Messana, tutti ritenuti affiliati a Cosa nostra.
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Allo stesso clan nel gennaio scorso sempre la Guardia di Finanza aveva sequestrato su disposizione del Tribunale di Agrigento beni per un valore complessivo di 75 milioni di euro tra unita’ immobiliari, aziende e denaro liquido. Il sistema economico smantellato dal Comando provinciale di Agrigento guidato dal colonnello Pasquale Porzio, faceva capo secondo quanto ricostruito a Vincenzo Leone e Angelo Di Bella, considerato per lungo tempo il capo della famiglia mafiosa di Canicatti’. Il suo numero telefonico, tra l’altro, era annotato in un’agendina sequestrata a Pippo Calo’, il cassiere della mafia, al momento del suo arresto avvenuto a Rieti nel 1985.
I controlli in tutto hanno interessato 33 persone e in particolare Angelo Di Bella, 58 anni, Vincenzo Leone, 42 anni, Luigi Messana, 54 anni, tutti di Canicatti’, coinvolti nell’inchiesta sul centro commerciale di Castrofilippo.
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