Cannes 2013: per ora promesse mantenute

Creato il 20 maggio 2013 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Il Festival di Cannes sta mantenendo le promesse. Possiamo affermarlo senza esitazioni. Le star non sono mancate (ieri anche Jennifer Lawrence ha calpestato il red carpet) e la media complessiva della qualità dei film si staglia su un livello davvero alto. Finora delle opere in concorso nessuna ha deluso veramente – anche se in molti hanno stroncato il violento Heli di Escalante – e anche nelle sezioni collaterali si sono visti prodotti molto interessanti.

Se si fosse assegnata la Palma ieri, al quarto giorno di Festival, in pole position ci sarebbe stato il giapponese Like Father, Like Son, ma proprio oggi è arrivato un pezzo da novanta chiamato fratelli Coen, un concorrente da tenere sempre in considerazione. Perché anche se Inside Llewyn Davis non sia di certo ascrivibile alla lista dei loro film migliori, è comunque un’opera divertente e ben scritta che alla giuria di quest’anno, prevalentemente americana e filoamericana, potrebbe piacere, eccome.

A ricevere applausi questa mattina alla proiezione per la stampa è stato anche Borgman dell’olandese Alex Van Warmerdam. Non un’opera semplice da decifrare ma affascinante e spiazzante nella sua aurea misteriosa, noir, cupa. La difficile interpretazione del film è confermata anche dalle parole dello stesso regista: Non voglio mai dare un senso preciso ai miei lavori, lo spettatore deve avere la libertà di interpretarli come vuole. Questo mio ultimo film può essere considerato come una critica alla società occidentale, ma in realtà l’obiettivo era mostrare la maniera in cui il male pervade le persone, quelle che puoi incontrare in giro, al supermercato, per la strada.

Nelle sezioni collaterali, ed in particolare nella Quinzaine des Réalisateurs, si sono fatti notare Ilo Ilo, opera prima di Anthony Cheng, giovanissimo regista di Singapore, che dietro al ritratto di una famiglia che cambia fisionomia con l’arriva di una nuova tata staglia il dramma della crisi economica asiatica di fine anni ’90, e Blue Ruin, interessante prodotto indipendente americano, un violento revenge movie che mescola con divertimento generi e tonalità.

di Antonio Valerio Spera


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