Sabato 24 maggio saranno annunciati i vincitori della 67° edizione del Festival di Cannes: concluse le proiezioni del concorso, infatti, la giuria presieduta dalla regista Jane Campion è ora impegnata nelle votazioni per decretare a quale, fra i diciotto titoli in concorso, sarà attribuita la Palma d’Oro e chi riceverà tutti gli altri premi in palio. Nelle tre precedenti edizioni del Festival, le previsioni della vigilia indicavano chiaramente un grande favorito per la Palma d’Oro, che poi ha confermato in pieno le aspettative: nel 2011 The tree of life di Terrence Malick, nel 2012 Amour di Michael Haneke e nel 2013 La vita di Adèle di Abdellatif Kechiche, mentre quest’anno i pronostici si dividono attorno a una ristretta rosa di titoli, tutti più o meno con le medesime chance di vittoria.
A meno di 24 ore dal verdetto di Jane Campion & company, proviamo dunque a elaborare qualche previsione sui potenziali vincitori del Festival di Cannes 2014, basandoci sulle reazioni della critica dalla Croisette nonché sulle probabili “tendenze” dei vari membri della giuria. A guidare di un soffio i pronostici è Winter sleep, dramma familiare dagli echi bergmaniani e lungo oltre tre ore firmato dal regista turco Nuri Bilge Ceylan, uno degli autori più apprezzati a Cannes, le cui chance di vittoria sono state rafforzate dalla notizia dell’attribuzione del premio Fipresci, mentre nella sezione Un certain regard i critici Fipresci hanno ricompensato Jauja di Lisandro Alonso. Accolto da consensi pressoché unanimi sulla Croisette, Winter sleep potrebbe portare a Ceylan l’ambita Palma, dopo i vari premi già vinti in passato a Cannes.
Un altro contendente temibile, applauditissimo dalla critica, è Leviathan del regista russo Andrej Zvjagincev, storia di ispirazione biblica sul conflitto tra una famiglia e un sindaco corrotto, e quasi certamente destinato al palmarès (se non addirittura al trofeo principale). Nell’apparente “duello” fra Winter sleep e Leviathan potrebbe inserirsi l’originale melò Mommy, film-rivelazione diretto dal 25enne cadanese Xavier Dolan: accolto con grande entusiasmo, Mommy è considerato un possibile “terzo incomodo” per la Palma d’Oro, ma la giuria di Cannes potrebbe scegliere, più probabilmente, di ricompensarlo con il premio alla regia o con quello per le due eccezionali interpreti femminili, Anne Dorval e Suzanne Clément.
Per il premio alla miglior attrice, in realtà, l’indiscussa favorita quest’anno rimane Marion Cotillard, spesso a un passo dalla vittoria a Cannes e destinata forse a conquistare il prestigioso premio grazie alla sua intensa e struggente performance di un’operaia a rischio licenziamento in Deux jours, une nuit, dramma a sfondo sociale diretto da Jean-Pierre e Luc Dardenne; i due fratelli hanno già ottenuto due volte la Palma d’Oro e sono amatissimi a Cannes, e in questo caso il trofeo per l’attrice appare come un riconoscimento quasi obbligato per una Cotillard protagonista assoluta. In prima fila per i premi principali ci sono anche il drammatico Timbuktu di Abderrahmane Sissako dalla Mauritania e il film sentimentale Still the water della regista giapponese Naomi Kawase, che potrebbero strappare il Premio della Giuria o il trofeo per la miglior regia.
Ottime quotazioni pure per un altro veterano di Cannes, il grande regista inglese Mike Leigh, di nuovo in concorso con il film biografico Mr. Turner: nel suo caso, Timothy Spall si presenta come il frontrunner indiscusso per il trofeo come miglior attore grazie al ruolo del pittore William Turner. Il principale contendente di Spall in questa categoria è il sorprendente e inquietante Steve Carell, milionario psicopatico al centro di un reale caso di cronaca nell’apprezzato dramma Foxcatcher di Bennett Miller, con Spall però in apparente vantaggio sul rivale (Foxcatcher potrebbe trovare comunque posto nel palmarès, magari con un premio per la sceneggiatura).
Chance assai minori, invece, per le pellicole di altri autori affermatissimi, ma che non hanno attirato sufficiente attenzione o un consenso unanime tra i critici del Festival: Ken Loach con il musical Jimmy’s Hall e Tommy Lee Jones con il western The homesman sono stati molto applauditi, ma non rientrano tra i probabili favoriti, mentre hanno riscosso opinioni contrastanti Maps to the stars di David Cronenberg, Adieu au langage di Jean-Luc Godard e Sils Maria di Olivier Assayas. Sostanziale delusione, infine, per due film molto attesi quali Captives di Atom Egoyan e The search di Michel Hazanavicius, così come per Le meraviglie di Alice Rohrwacher, unico italiano in concorso e stroncato dalla maggior parte della critica.
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Cannes si avvia alla conclusione. Qual è il film che attendi di più?
Mr. Turner (Mike Leigh)
Jimmy's Hall (Ken Loach)
Le meraviglie (Alice Rohrwacher)
Lost River (Ryan Gosling)
Foxcatcher ( Bennett Miller)
Maps to the Stars (David Cronenberg)
Deux jours, une nuit (Jean-Pierre e Luc Dardenne)
The Search (Michel Hazanavicius)
The Homesman (Tommy Lee Jones)
Mommy (Xavier Dolan)
Winter Sleep (Nuri Bilge Ceylan)
Leviathan (Andrey Zvyagintsev)
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