Nessun film finora – siamo a metà festival – si è staccato nettissimamente dal gruppo. O meglio, uno c’è, Carol di Todd Haynes, che ha sbancato le classifiche stilate dai critici internazionali. Però, diciamolo, non è un film assoluto, non il migliore di Haynes, e fin troppo programmato e apparecchiato per ramazzare premi ai festival e fare la corsa ai Golden Globe e agli Oscar, con una storia così politicamente corretta da essere ricattatoria verso lo spettatore (e le giurie). Stamattina (lunedì 18) il francese La loi du marché di Stéphane Brizé, da cui non ci si aspettava niente, ha invece sorpreso entrando tra i palmabili con una soria tosta sul problema di tutti i pronlemi, la perdita del posto di lavoro. Ecco la mia classifica. Dieci i film finora proiettati, ne mancano ancora nove.
The Lobster
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1) The Lobster di Yorgos Lanthimos
2) Saul Fia di László Nemes
3) La loi du marché di Stéphane Brizé
4) Mia madre di Nanni Moretti
5) Carol di Todd Haynes
6) Mon Roi di Maïwenn
7) Umimachi Diary di Kore-eda Hirozaki
8) Il racconto dei racconti di Matteo Garrone
9) Louder than Bombs di Joachim Trier
10) The Sea of Trees di Gus Van Sant