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Momenti di Musica: Nino Rota, gli anni ’70

Creato il 24 giugno 2015 da Giuseppe Causarano @Causarano88Ibla

Momenti di Musica: Nino Rota, gli anni ’70
Nel nostro percorso alla riscoperta di Nino Rota, abbiamo parlato dei fantastici anni ’60 che hanno caratterizzato in maniera particolare la carriera del Maestro milanese, attraverso composizioni di bellezza e fascino indiscutibili. Andiamo adesso a concludere questo viaggio entrando negli anni ’70, che ci hanno regalato altre colonne sonore di straordinaria importanza.
Dopo Paranoia di Umberto Lenzi e I Clowns, un film per la televisione diretto da Federico Fellini, nel 1970 Nino Rota scrive le musiche per Waterloo, diretto da Sergej Bondarchuk e con Rod Steiger nel ruolo di Napoleone Bonaparte. Il film ripercorre gli ultimi due anni in carica di Napoleone, dall’arrivo e poi la fuga dall’Isola d’Elba fino alla battaglia che nel 1815 decretò la sconfitta della Francia contro Regno Unito, Paesi Bassi e Prussia e portò alla resa definitiva l’Imperatore francese che si ritirò a Sant’Elena. Un’opera importante che richiese un lavoro imponente a Rota, che ai temi dal tono più drammatico e alle musiche d’epoca affianca diverse marce militari, che caratterizzano ogni esercito presente a Waterloo in quei giorni che cambiarono l’Europa.

Waterloo

I Clowns

Nel 1972 Federico Fellini scrive (con Bernardino Zapponi) e dirige Roma, un film che racconta la Capitale degli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale attraverso lo sguardo di un giovane ragazzo di provincia (probabilmente lo stesso Fellini, che racconta in qualche modo sé stesso) attraverso i suoi personaggi e le sue storie, ciascuna molto differente dall’altra.

Roma

Nello stesso anno, Francis Ford Coppola scrive e dirige Il Padrino (The Godfather), tratto dal romanzo di Mario Puzo: il primo capitolo (e a mio parere il migliore, e di certo tra i film più belli di sempre) di quella che sarà una trilogia indimenticabile. Coppola e la produzione scelgono Nino Rota per scrivere la colonna sonora, riscontrando nel Maestro le capacità migliori per riuscire a trovare il tono giusto per una storia americana, ambientata tra gli anni ’40 e ’50, ma che racconta della famiglia mafiosa, di origine italo-statunitense, dei Corleone, che ha come protagonista Don Vito, interpretato da Marlon Brando. Rota compone temi di incredibile bellezza, tra cui The Godfather Waltz, Love Theme from The Godfather e The Godfather Finale.
Tra i numerosi riconoscimenti, Nino Rota vinse il Golden Globe (dopo la candidatura per Romeo e Giulietta), un BAFTA e un Grammy, e venne candidato al Premio Oscar. Ma l’Academy poco tempo dopo ritirò la candidatura perché, a suo parere, il tema principale richiamava troppo le musiche di Fortunella del 1958 (del quale abbiamo parlato nel primo post). Vero, probabilmente: ma a parte il fatto che il Maestro in alcune occasioni ha lavorato su basi a lui già conosciute, adattando avvolte anche i temi già utilizzati sulle proprie nuove idee del momento, non vi è certo nulla di sbagliato o di scandaloso, anche perché il risultato finale è sempre sublime. Un errore al quale l’Academy rimedierà prestissimo.

Il Padrino

Nel 1973 torna il sodalizio artistico tra Federico Fellini e Nino Rota in occasione del nuovo film del regista riminese, ovvero Amarcord. I primi anni ’30 in una città romagnola (una Rimini ricostruita pezzo dopo pezzo da Fellini a Cinecittà) del giovane Titta e della sua famiglia, dei professori di liceo, dei compagni di scuola e dei personaggi più o meno particolari in anni in cui l’espansione fascista rappresentava già un problema grave per la libera espressione. E condiziona, in qualche maniera, tutto il contesto attorno al quale Titta vive. Uno dei film maggiormente autobiografici di Fellini, un perfetto incontro tra sogni e vita vissuta. Premio Oscar al Miglior Film straniero nel 1974, e la colonna sonora di Rota è semplicemente meravigliosa, attraverso temi originali che stimolano la fantasia e brani che invece inquadrano l’epoca nella quale la storia è ambientata.
Un pensiero speciale va all’attrice francese Magali Noël, la Gradisca di Amarcord, scomparsa purtroppo pochi giorni fa.

Amarcord

Sempre nel 1973 Nino Rota, insieme a Carlo Savina (altro importante compositore italiano e direttore d’orchestra, che ha spesso condotto le musiche di Rota) scrive la colonna sonora di Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…”, pellicola scritta e diretta da Lina Wertmüller e ambientata nella Roma di primi anni ’30, dove la dittatura fascista dilagava drammaticamente. Quando l’anarchico Tunin (Giancarlo Giannini) vede uccidere un suo compagno militante, decide di partire per Roma e andare ad assassinare Mussolini. Sulla sua strada incontrerà però un gruppo di prostitute di una casa di tolleranza, tra cui Salomé (Mariangela Melato), che lo aiuterà ad inserirsi nella città… Un film di denuncia, duro, caratterizzato dal tema principale, “Canzone arrabbiata”, che Rota scrive sulla base del tema di Fantasmi a Roma ma ne rende più drammatici i toni, anche grazie all’interpretazione di Anna Melato (sorella dell’attrice milanese) nella versione cantata. Al quale si aggiungono altri brani di notevole significato.

Film d’amore e d’anarchia

Canzone arrabbiata

Amara Me

Canzone arrabbiata – versione strumentale

Intanto, Nino Rota continua a ideare opere di musica classica e composizioni per singoli e orchestra; inoltre, comincia a scrivere le musiche di Napoli milionaria, un’opera lirica che si fonda su un libretto di Eduardo De Filippo, e verrà rappresentata per la prima volta nel 1977.
Nel 1974, dopo La rinuncia di Anthony Harvey, Francis Ford Coppola incarica Nino Rota di comporre la colonna sonora de Il Padrino – Parte II (The Godfather: Part II), al quale si aggiungeranno alcuni temi scritti da Carmine Coppola (padre del regista). Il Maestro si mette al lavoro, mantenendo la struttura delle musiche del primo film ma rendendo perfettamente, con toni ancora più drammatici, il racconto della conferma al potere di Michael Corleone (interpretato sempre da Al Pacino), che ha ormai preso in mano il destino della “famiglia” e non si fermerà davanti a nulla. Mentre i ricordi del padre e dei suoi inizi si alternano alle azioni di Mike…
Candidato al Golden Globes 1975, stavolta l’Academy coglie l’occasione e ripara in qualche modo il grave torto fatto a Nino Rota in occasione de Il Padrino, assegnandogli il Premio Oscar per la Miglior colonna sonora 1975. Un riconoscimento tardivo ma importante e che consacra definitivamente a livello internazionale il Maestro, che in USA avevano imparato ad apprezzare già dai tempi de La Strada e del primo Oscar per Federico Fellini. Agli Academy Awards Il Padrino – Parte II si conferma Miglior Film, per la Miglior Sceneggiatura non originale (a F.F.Coppola e Mario Puzo) ma stavolta Francis vinca anche per la Miglior Regia. Ed arriva anche il primo Oscar per Robert De Niro, nel ruolo del giovane Vito Corleone.

Il Padrino – Parte II

Nel 1976, dopo Ragazzo di borgata di Giulio Paradisi, Nino Rota lavora alla serie tv Alle origini della Mafia (cinque episodi) e ad altri due film, Caro Michele di Mario Monicelli e Il Casanova di Federico Fellini, nuova pellicola del regista riminese. Tre opere nelle quali la capacità di riuscire a variare di Rota, e sempre con estrema qualità, viene fuori ancora una volta.

Il Casanova di Federico Fellini

Tra il 1977 e il 1979, Nino Rota scrive diverse musiche per film tv o serie (tra le quali Il teatro di Eduardo e Il furto della Gioconda, mentre per il Cinema scrive le colonne sonore di Assassinio sul Nilo di John Guillermin, Uragano di Jan Troell e Prova d’orchestra di Federico Fellini (che verrà anche distribuito per la tv), ultima collaborazione tra i due amici, un film molto particolare che descrive, attraverso un’orchestra e il suo direttore, il declino che in quegli anni rischiavano di subìre (come purtroppo accade tuttora) l’arte, la musica e la cultura.

Assassinio sul Nilo

Prova d’orchestra

Nino Rota scompare prematuramente il 10 Aprile 1979.

Le sue musiche verranno utilizzate in varie circostanze negli anni successivi. Ancora oggi, i suoi lavori sono oggetto di studio, sia le composizioni classiche che le colonne sonore. In particolare quest’ultime restano un punto di riferimento nel panorama del Cinema internazionale. Fellini & Rota è un binomio immortale che ispira i nostri sogni; i film della Trilogia del Padrino sono stati restaurati negli ultimi anni e vengono apprezzati dal grande pubblico anche attraverso i temi di Rota; le sequenze più importanti de Il Gattopardo, altra pellicola resturata di recente, sono accompagnate dalle belle musiche del Maestro; e potremmo andare ancora avanti con gli esempi.

E’ stato per me un grandissimo onore raccontarvi, nel mio piccolo, di questo artista straordinario.

Giuseppe Causarano


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