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Cannes 68: Alias Maria di José Luis Rugeles (Un Certain Regard)

Creato il 27 maggio 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
  • Anno: 2015
  • Durata: 91'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Colombia
  • Regia: José Luis Rugeles

L’orrore e la disumanità del conflitto armato che da oltre 40 anni affliggono la Colombia vengono raccontati nel film Alias Maria, diretto da José Luis Rugeles e selezionato quest’anno a Cannes nella sezione Un certain regard, attraverso la visione e la storia di una ragazzina-soldato, il cui nome di combattimento è Maria, la cui esistenza è stata rubata all’infanzia e sfruttata come forza lavoro - così come quella di tanti bambini e ragazzi soldato reclutati nella guerra civile - a servizio di adulti senza scrupoli. Lasciando infatti sullo sfondo le vicende politiche  e gli scontri fra governo, paramilitari e gruppi ribelli, il film si concentra sul dramma personale delle donne e ragazze di un campo base fra i tanti disseminati nella foresta pluviale.

Chi rimane incinta, infatti (i rapporti sono evidentemente sbilanciati fra ‘caporali’ e ragazze, ed il concetto di scelta è molto relativo), è costretta ad abortire e deve dichiararlo subito ai superiori: la legge vale per tutti tranne che per la compagna del comandante, alla quale viene consentito di tenere il bambino ed anzi il neonato è affidato a Maria (a sua volta segretamente incinta) che insieme ad un piccolo gruppo di soldati ha la missione di portare in salvo il prezioso carico. Ma la giungla è impietosa e le cose andranno in modo del tutto inaspettato: Maria, che porta in sé una speranza legata a suo figlio ed alla sua forza interiore, riuscirà miracolosamente a trovare una via d’uscita, mentre intorno a lei la carneficina non risparmia nessuno, tantomeno i bambini ed i malati.

Peccato che questo film, una piccola perla sulla violenza cieca della guerra, sulla condizione delle donne e dei bambini, sulla spietatezza operata verso i deboli da tutte le fazioni in gioco, non abbia avuto alcun riconoscimento nella  tenzone cannense, dove pure quest’anno (soprattutto nella sezione Un certain regard) erano presenti molti film ‘sociali’, in particolare sulla condizione femminile e di genere. “Dopo 40 anni e oltre di guerra – ha affermato il regista colombiano – il nostro Paese avrebbe bisogno di pace: la vita è sacra, e solo di questo dovremmo, tutti, fare la nostra religione”. Bravissimi gli interpreti, Carlos Clavijo, Anderson Gomez, Carmenza González.

Elisabetta Colla



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