- Anno: 2015
- Durata: 100'
- Genere: Commedia Drammatica
- Nazionalita: Francia
- Regia: Samuel Benchetrit
Asphalte (Macadam Stories), presentato come Special Screening (proiezione speciale fuori concorso) alla 68esima edizione del festival di Cannes, ha davvero conquistato le platee di critici e spettatori per la sua ironia, apparente leggerezza ma profonda sensibilità ed intelligenza. Tutto si svolge in un grande palazzo alla periferia di un’imprecisata città francese: il film inizia con una riunione di condominio nella quale si deve decidere se rifare o no l’ascensore e, mentre si vota per il sì all’unanimità, un solo condomino di nome Sternkowtiz vota per il no, dato che abita al secondo piano e non intende pagare la sua parte. Gli viene concesso di non partecipare alle spese ma non dovrà mai, per nessun motivo, usufruire dell’ascensore: caso vuole che, già un paio di giorni dopo, l’uomo perda temporaneamente l’uso delle gambe … come fare senza ascensore?
Da questo primo divertente dilemma, e dagli espedienti utilizzati per aggirare il divieto dell’uso dell’ascensore, si dipanano ed intrecciano piccole storie, altrettanto surreali e particolarissime, ma non per questo meno struggenti. Un astronauta della Nasa con un’avaria alla navicella spaziale, John McKenzie, piomba in casa di una signora maghrebina, Hamida, che lo accoglie a braccia aperta, nutrendolo a cous cous e vestendolo con le magliette del figlio recluso in carcere; Sternkowtiz, mentre cerca le patatine in un distributore automatico dell’ospedale, conosce un’infermiera (Valeria Bruni Tedeschi incarna bene il ruolo di donna goffa ed insicura) e si finge un famoso fotografo per attirare la sua attenzione. Isabelle Huppert è, infine, la signora della porta accanto di un giovane curioso ed equilibrato, abituato a cavarsela da solo che, prima di andare a scuola, ascolta i provini teatrali della fascinosa vicina. Riuscirà a farle avere il ruolo che desidera con qualche spassionato consiglio post-moderno?
Il film gira intorno ai suoi personaggi, ne scava il carattere, li mostra come sono, in bene e in male finché non emerge la verità di ciascuno: anche in un contesto cittadino e degradato, sembra dire il regista, può sbocciare il fiore della poesia e la virtù dell’umana solidarietà. Samuel Benchetrit, scrittore prima ancora che regista, adatta due storie dalle sue Cronache dall’asfalto, scritte nel 2005, e ve ne aggiunge una terza per completare il quadro narrativo.
Elisabetta Colla