La parola crisi non sembra toccare il Festival di Cannes più di tanto, almeno se si leggono con attenzione i dati forniti dall’ufficio stampa fino al 2012 e che sembrano confermati, con surplus, anche per questa 66/ma edizione che parte domani. Dati che dicono molto sul festival più importante del mondo in cui i giornalisti presenti continuano ad aumentare, anche se numericamente da realtà geografiche diverse, mentre per quelli del web è vero miracolo: dai 2 del 1996 si passa ai 630 del 2012.
Insomma il prodotto cinema sembra funzionare sulla Croisette, se almeno per quanto riguarda i giornalisti di ogni tipo di media, si va dai 700 del 1966 ai 3998 dell’anno scorso.
Un dato questo che vale anche per il personale tecnico passato, nello stesso periodo, da 498 a 772. Certo per questo festival, il cui budget ammonta a circa 20 milioni di euro - metà dei quali provenienti dai fondi pubblici del Centro Nazionale Cinema (CNC) e con il patrocinio del Ministro della Cultura, della città di Cannes e di altre autorità locali - negli anni le realtà dei giornalisti di provenienza sono ovviamente cambiate, in linea con lo stato di salute delle economie dei vari paesi del mondo (oltre 90) che ogni anno affollano la Croisette.
Crescono così in maniera impressionante realtà come quella cinese, ma vanno forte ovviamente anche l’indiana e la rappresentanza Usa che, dopo un breve periodo di crisi, è tornata in forze a Cannes. L’Europa invece invece complessivamente tiene, anche se a macchia di leopardo. La ripartizione dei media fornisce poi ancora elementi da non trascurare a parte, ovviamente, il dato eclatante del web.
La stampa scritta intanto è in recupero con 1337 presenze, anche se gli anni d’oro di questo settore sono stati il 2004 e il 2005 (1434 - 1430).
Le agenzie di stampa sono in continua ascesa: dalle 72 presenti nel 1995 si passa alle 396 del 2012. Anche sul fronte dei film, compresi quelli che approdano al mercato nessun segno di cedimento, ma un progressivo, inarrestabile, continuo progresso. Si passa così dai 510 lungometraggi e 28 corti del 1994 ai 1068 film e 46 corti del 2012. Insomma gli alberghi di Cannes continuano ad essere strapieni, con buona pace di quelli che vedono il cinema come un’industria malata e forse anche impossibile da curare.
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Cannes: altro che crisi, e tra i media vola il web (ANSA)
Creato il 14 maggio 2013 da Nicoladki @NicolaRaianoI suoi ultimi articoli
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