Magazine Cinema

Cannibal holocaust

Creato il 06 novembre 2015 da Misterjamesford
Cannibal holocaustRegia: Ruggero DeodatoOrigine: Italia
Anno: 1980
Durata: 95'





La trama (con parole mie): il professor Monroe, antropologo tra i più noti nella comunità universitaria newyorkese, viene contattato da un'emittente televisiva affinchè si avventuri nel profondo delle aree inesplorate della foresta amazzonica alla ricerca di un gruppo di noti documentaristi d'assalto dispersi tempo prima. La missione della troupe svanita nel nulla era di riprendere da vicino le popolazioni indigene del cuore della foresta, società tribali lontane dal mondo e mai venute a contatto con l'uomo bianco.Monroe, grazie alle guide locali e ad una buona dose di fortuna gestita con raziocinio, scopre che il gruppo guidato da Jack Anders è stato ucciso e cannibalizzato dagli indigeni, e a seguito di un'intuizione finisce per recuperare anche il loro girato.Tornato nella Grande Mela, scoprirà che Anders e i suoi nascondevano segreti più terribili di quanto si potesse immaginare, legati all'approccio ai loro "soggetti", decisamente oltre ogni misura concepibile ed etica.
Cannibal holocaust
La Storia della settima arte ha regalato, nel corso dei decenni, titoli che, a prescindere dal loro valore, hanno finito per raccogliere più fan di quanto non abbiano fatto i veri Capolavori - che, per un motivo o per un altro, spesso finiscono per essere quasi dimenticati -: da I guerrieri della notte a Le iene, passando per Bullit o Il corvo, il nostro cammino di spettatori ha finito per incrociare film che sono stati capaci di cambiare mode, spettatori, epoche.
Uno di questi, preceduto da una fama "estrema", è senza dubbio Cannibal Holocaust, oggetto di culto per gli appassionati del gore e dell'horror nonchè vero e proprio fumo negli occhi per il grande pubblico e parte della critica, giunto al suo trentacinquesimo anno con una fama cresciuta stagione dopo stagione, versione uncut dopo versione uncut.
Personalmente, ricordavo solo frammenti parziali di una visione in videocassetta forse neppure portata a termine quando ero piccolo, ed ho approfittato dell'uscita in sala del suo "erede" The Green Inferno per rispolverarlo qui al Saloon: il risultato della visione, sicuramente disturbante in più di un momento, è stato quasi duplice.
Da un lato, è assolutamente giusto riconoscere al lavoro di Deodato lo status non solo di cult, ma di precursore dei tempi rispetto ai mockumentary ed alla volontà di sfidare e testare i limiti dell'audience osando perfino troppo: proprio in merito a questo, dall'altro è indubbio che una visione di questo tipo risulti disturbante o malsana, non tanto per la storia raccontata o per la critica mossa dall'antropologo protagonista ai suoi colleghi scomparsi dei quali recupera le riprese - "Chi sono i veri cannibali?", è il monito del professore in chiusura -, o per la violenza - di scena - operata rispetto agli esseri umani, quanto per quella - che pare sia vera dall'inizio alla fine - perpetrata ai danni degli animali.
Onestamente, siamo bel lontani dalla rabbia che provai ai tempi della visione di A serbian film, l'immondizia più indecente della Storia del Cinema, ma sequenze come quella dello squartamento della tartaruga o della fucilata al piccolo maiale - sparata, tra l'altro, da Luca Barbareschi, che ha sempre negato il suo coinvolgimento diretto negli episodi più estremi che si dice fossero legati alle riprese - rendono difficile non dare un giudizio etico o morale sui responsabili delle stesse: probabilmente, se fosse stato girato oggi, tutto sarebbe stato affidato agli effetti speciali, o addirittura omesso per evitare problemi di distribuzione o censura - come ne ha incontrati Eli Roth, del resto, veri o presunti che fossero -, e senza dubbio sono esistiti esploratori, giornalisti, soldati o più semplicemente uomini che, lontani dalla civiltà e dalla Legge, hanno compiuto efferatezze scellerate forti soltanto della loro temporanea "intoccabilità" - e non sto parlando dei cosiddetti "selvaggi" -, ma questo non deve necessariamente giustificare qualcosa che dovrebbe essere mostrato, super partes, soltanto dai veri documentari.
Sono comunque contento, da spettatore e presunto critico, di essermi confrontato anche con un lavoro come questo: in fondo, piaccia o no, il Cinema ha portato anche a racconti e storie come questa, a volte - come nel caso dell'opera forse più nota di Deodato - giunte a conquistare una fama che Capolavori molto più meritevoli potranno sempre e solo sognarsi.
E come nella vita di tutti i giorni, non possiamo pensare di poter prendere sempre e solo il meglio.
MrFord
"I eat boys up, breakfast and lunch
then when I'm thirsty, I drink their blood
carnivore animal, I am a cannibal
I eat boys up, you better run
I am Cannibal (cannibal, cannibal, I am)
I am cannibal (Cannibal) (I'll eat you up) (I am)
I am cannibal (cannibal, cannibal, I am)
I am cannibal (cannibal) (I'll eat you up)."
Kesha - "Cannibal" - 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines