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Cannibal Music - I dischi di luglio 2015

Creato il 30 luglio 2015 da Cannibal Kid
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Non solo tormentoni, più o meno piacevoli. D'estate c'è spazio anche per qualche album, anche in questo caso più o meno piacevoli. Eccone alcuni passati nel corso dell'ultimo caldissimo mese qui dalle parti di Pensieri Cannibali.
Chemical Brothers “Born in the Echoes” Cannibal Music - I dischi di luglio 2015
I fratellini chimici sono tornati e questa è sempre una buona notizia. Se poi sono anche in ottima forma, ancora meglio. La loro popolarità negli ultimi tempi era in calo, eppure i due dj nerd hanno tirato fuori della grande musica pure di recente, come il loro precedente sottovalutato album “Further”, la colonna sonora bomba dell'action movie atipico Hanna e quella figata di brano di “Don't Think” suonata nella scena in disco de Il cigno nero. A mancare loro era quindi solo una cosa: la hit buona per le radio e per i club come quelle del passato, da “Hey Boy Hey Girl” a “Galvanize”, ma ecco che con “Go” l'hanno tirata fuori di nuovo. Il resto del programma di “Born in the Echoes” presenta qualche altro pezzo piuttosto accessibile, come la ballad “Wide Open” cantata da Beck, ma per lo più è un viaggio elettronico tirato e allucinato, un trip electro-psichedelico in cui affiorano echi del passato (“I'll See You There” è la nuova “Let Forever Be” che era la nuova “Setting Sun” che era la nuova “Tomorrow Never Knows”), però guardando sempre al futuro. E intanto pure il presente non è niente male. (voto 7/10)

Tame Impala “Currents” Cannibal Music - I dischi di luglio 2015
Da un trip psichedelico, a un altro trip psichedelico. Il viaggio prosegue con gli australiani Tame Impala, che propongono un suono meno elettronico e più virato verso la psichedelia rock de 'na vorta rispetto ai Chemical Bros. Senza per questo mancare pure loro di far ballare, basti sentire la sculettante “Let It Happen” posta in apertura, che ha un tiro molto Disco, molto Daft Punk. Il resto del programma prosegue tra atmosfere oniriche e ballatone splendide come “Yes I'm Changing” e “'Cause I'm a Man”, che rievocano lo spettro di “Playground Love” degli Air. I fan del lato più rock'n'roll dei Tame Impala rimarranno magari un po' delusi, però è davvero dura restare delusi da un discone del genere. (voto 7,5/10)

Years & Years “Communion” Cannibal Music - I dischi di luglio 2015
Gli Years & Years sono la band di Olly Alexander, giovane cantante e attore visto nel delizioso indie-musical God Help the Girl, in Posh, nella serie Skins e pure in una particina in Enter the Void. Ancor prima della pubblicazione dell'album d'esordio, gli Years & Years hanno piazzato la canzone “King” al primo posto della classifica britannica e si sono aggiudicati il prestigioso award BBC Sound of 2015, un premio assegnato agli artisti più promettenti dell'anno andato in passato anche ad Adele, tanto per dire. L'hype intorno al loro disco di debutto era quindi altissimo e gli Years & Years con la loro Prima Comunione non hanno deluso le attese. “Communion” è l'anello di congiunzione ideale tra electro-pop anni 80 paraculo e moderne sonorità elettroniche post-radioheadiane, qualunque cosa queste parole senza senso possano significare. Il risultato è semplicemente una serie di grandi canzoni, immediate eppure capaci di crescere con gli ascolti, dei piccoli gioiellini pop da “Take Shelter” a “Eyes Shut” e “Ties”. La loro Prima Comunione non poteva allora essere migliore. E chissà cosa combineranno quando saranno grandi abbastanza per fare la Cresima. (voto 7,5/10)

Wolf Alice “My Love Is Cool” Cannibal Music - I dischi di luglio 2015
La rivista musicale britannica NME con la sua consueta sobrietà alla Pensieri Cannibali ha definito “My Love Is Cool” dei Wolf Alice “the debut of the decade so far”, il migliore disco d'esordio della decade fino ad ora. Esagerati? Chissà, può darsi. L'album di debutto della indie-rock band Wolf Alice è comunque un giro nel paese delle meraviglie che vale la pena affrontare. Se fosse uscito negli anni '90, quando il rock al femminile spopolava, tra Alanis, Hole, Cranberries etc., forse non avrebbe generato lo stesso clamore. Oggi però, nella penuria di proposte rock degne di nota, al femminile e non solo, questo album fa davvero un gran rumore. E poi finalmente ecco arrivare un gruppo esordiente che suona in maniera originale e personale. Non fatemi fare il vecchio della situazione, però beccatevi questo consiglio: smettete di ascoltare quelle merdine da talent come i The Kolors, che sembrano la parodia di Michael Jackson, e ascoltatevi una vera nuova grande band, per Dio! (voto 8/10)

Major Lazer “Peace Is the Mission” Cannibal Music - I dischi di luglio 2015
Nell'estate 2016, questo disco electro-dubstep-reggae-dancehall suonerà clamorosamente vecchio, superato, passato di moda, scaduto. Nell'estate 2015, questo disco electro-dubstep-reggae-dancehall suona però clamorosamente ggiovane, fresco, esaltante e fichissimo. (voto 6,5/10)

Bomba Estéreo “Amanecer” Cannibal Music - I dischi di luglio 2015
Avete presente Enrique Iglesias, Alvaro Soler, gli Aventura e tutte quelle latinoamericanateminkiate lì? Ecco, quelle sono le latinate che non mi piacciono. Andando a cercare bene, ci sono invece anche delle latinatenonminkiate che mi piacciono. E pure parecchio. Sorpresa sorpresa! I colombiani Bomba Estéreo, ad esempio, sono uno di quei gruppi che tengono alla perfezione fede al loro nome, proprio come gli Zero Assoluto, e sono davvero una bomba da suonare nello stereo. Il loro ultimo album “Amanecer” è una raccolta di potenziali hit estive che suonerebbero perfette come tormentoni al posto delle varie “El Mismo Sol”. In un mundo ideal. (voto 6,5/10)

Guè Pequeno “Vero” Cannibal Music - I dischi di luglio 2015
Guè Pequeno dei Club Dogo se la tira un casino. Fa parte del personaggio e questo è il suo bello, così come il suo limite. Il suo nuovo disco solista è incentrato solo e unicamente su se stesso. Va bene raccontare ciò che si conosce meglio, però qui dentro si parla unicamente di figa, coca e di quanta figa e coca si fa Guè Pequeno. La cosa è anche divertente, come guardare un porno-gangsta movie. Dopo un po' comunque forse si esagera. Non metto in dubbio che Guè sia un gran playboy e si faccia un sacco di gnocche o, per dirla con le sue parole: “Da quante pompe mi fate dovrei stare a Pompei, da quante tipe ho bombato dovrei stare a Bombay”. Quanto alle sue capacità amatorie io in ogni caso qualche dubbio lo avrei. Dopo tutto, se lo chiamano “Pequeno” un motivo ci sarà, no? Al di là dei testi egotomani ancor più che erotomani, che comunque sono spassosi e sono il punto di forza del disco, a non convincere un granché è la parte musicale. Nonostante qualche buona produzione, come quella dei Crookers, diverse canzoni sono debolucce, come il singolo troooppo commerciale “Interstellar” realizzato in collaborazione con Akon. Eddai, Guè. Te la prendi tanto con il “rap Big Babol”, come lo definisci tu, e poi tiri fuori una robetta super radiofonica che manco Moreno + Emis Killa? Per fortuna il rapper in libera uscita dal Club Dogo tira fuori anche un paio di pezzi degni di nota: “Equilibrio”, che rilegge in maniera personale la canzone cult anni 90 “Sweet Harmony” dei The Beloved (quella che Italia 1 suonava durante la pubblicità di Melrose Place) e poi “Miserabile”, con il ritornello che dice “Ci stoniamo e scopiamo, ci stoniamo e scopiamo, ci stoniamo e scopiamo”. Più che una semplice canzone, il vero e proprio manifesto esistenziale di Guè Pequeno. (voto 5+/10)

Canzone del mese Libertines “Gunga Din” Cannibal Music - I dischi di luglio 2015
Pete Doherty e Carl Barât insieme agli altri due di cui nessuno sa il nome hanno rimesso in piedi i Libertines e “Gunga Din”, la prima anticipazione dal loro comeback album “Anthems for Doomed Youth”, in uscita a settembre, è esaltante, e a suo modo commovente. Di acqua (e di droga) sotto i ponti ne è passata parecchia dal loro fenomenale disco d'esordio “Up the Bracket” del 2002, ma il loro potrebbe essere il ritorno più clamoroso dell'anno. Blur esclusi, ovvio.

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