Anche in questa legislatura la Lega torna all'attacco, con due provvedimenti: uno alla Camera, primo firmatario Davide Caparini, e l'altro a Palazzo Madama, con il ddl che porta la firma di Giacomo Stucchi, senatore del Carroccio e presidente del Copasir. Le motivazioni sono sempre le stesse: "il canone -spiega Caparini- è un'imposta antiquata, istituita da un regio decreto del 1938, quando ancora la televisione non esisteva. Un balzello ingiusto sia socialmente che territorialmente. Socialmente perché colpisce indiscriminatamente ogni fascia della popolazione, indipendentemente dall'età, dal reddito e dall'utilizzo del televisore; territorialmente perché viene pagata per il 95 per cento dalle famiglie del Nord, mentre vi sono oltre quattro milioni di evasori nel Centro e nel Sud".
In effetti, i dati dell'evasione sul canone indicano come sia sostanzioso il mancato introito nelle casse statali: nel 2012 è stato evaso oltre un miliardo e 700 milioni. E sono sempre di più le famiglie che evadono: tra il 2005 e il 2012 la percentuale è raddoppiata, secondo le cifre fornite dall'Associazione contribuenti italiani, che individua i picchi massimi (90%) in alcune regioni del Sud. Ancora più alto il tasso di evasione delle imprese. Nel 2005 il 22% delle famiglie evadeva il canone: alla fine dal 2012 il dato ha toccato quota 44%. Le cause? Secondo un sondaggio commissionato dall'Associazione dei contribuenti è anche l'eccessiva presenza dei partiti in Rai e la qualità sempre più bassa del servizio pubblico ad indurre gli italiani a non pagare il canone. Le province in cui si evade di più sono Caserta, Imperia, Foggia e Bolzano, vicine al 90%. Quelle più virtuose, intorno al 12%, sono Aosta, Siena, Pescara e Campobasso.
La Rai incassa oltre 1 miliardo e mezzo di euro dal canone ogni anno, ma secondo le stime circa il 25% dei telespettatori lo evade, contro una media sotto il 10% in Germania e Gran Bretagna e solo un 5% di evasori in Francia. Il canone Rai, tuttavia, non è il più alto in Europa: in Svizzera, per esempio, costa circa 290 euro, in Svezia 220, in Gran Bretagna e Germania 200.