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Canone rai, la confartigianato difende le imprese senza radio e tv

Creato il 24 giugno 2012 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

“Non bastavano il pagamento dell’Imu, dell’Irpef e delle altre imposte, in questi giorni su migliaia di imprenditori si sta abbattendo, per la seconda volta nell’arco di pochi mesi, un’alluvione di solleciti per il pagamento del canone speciale Rai”. È l’allarme lanciato da Stelvio Gauzzi, segretario di Confartigianato Imprese Perugia, che reputa illegittime le richieste di pagamento del canone Rai, rivolte ad aziende che non possiedono apparecchi radiotelevisivi. “La Rai – ha detto Gauzzi -, insomma, ci riprova. A febbraio aveva tentato di far pagare il canone alle imprese anche per il possesso di computer, tablet e smartphone, ma aveva dovuto fare dietrofront dopo la protesta delle organizzazioni imprenditoriali e l’intervento del Ministero dello Sviluppo economico. Ora tenta di nuovo di ‘fare cassa’, imponendo il pagamento del canone indiscriminatamente a tutti gli imprenditori, dando per scontato che posseggano uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive”. “Un comportamento assurdo e illegittimo – ha sottolineato il segretario dell’associazione di categoria -, che costringe gli imprenditori a dover dimostrare alla Rai di non possedere radio e tv, con un ulteriore adempimento burocratico. Pagare il canone Rai è un obbligo per tutti coloro che in azienda posseggono radio e televisioni, ma non accettiamo il metodo di ‘sparare nel mucchio’ per rastrellare risorse. In questo momento di gravi difficoltà per i nostri imprenditori, infatti, abbiamo bisogno di tutto, tranne che di altri oneri e adempimenti burocratici, così pesanti e ingiustificati”.

nota di redazione: Siamo veramente al “delirio”, quando finiremo di assistere a queste inaccettabili provocazioni? La pazienza degli italiani avrà un limite? Il canone è un atto di rapace legalità contro le famiglie e le imprese e  provoca un grave effetto distorsivo sul mercato e sulla concorrenza delle televisioni regalando “all’ente pubblico” un vantaggio e una rendita di posizione a tutto vantaggio dei singoli e dei gruppi,  che da anni la stanno depredando, creando centri  di arrogante potere e di autoreferenzialità all’interno del sistema democratico. Lo Stato che dovrebbe garantire la leale concorrenza attraverso iil “Garante” è di fatto complice e nemmeno tanto disinteressato. Ma ci sarà un giudice a Berlino?



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