Leggere e viaggiare sono due strumenti d’eccellenza per conoscere e interpretare la realtà intorno. Sono, inoltre, attività che si richiamano l’un l’altra: viaggiare stimola la voglia di conoscere e approfondire, magari leggendo e documentandosi, e un bel libro di viaggi accende vivissimo il desiderio di mettersi in cammino.
Questo paiono saperlo molto bene i Wu Ming quando, con il loro primo libro per ragazzi, “Cantalamappa” (Electa Kids), raccontano, per la gioia dei loro giovanissimi lettori, quindici storie legate ad altrettante diverse località, pescate qua e là nel globo, un po’ fantastiche e un po’ reali.
Quindici racconti, quindi, tenuti insieme dalla tela dell’immaginato gran libro di viaggio di due eccentrici compagni di vita, Adele e Guido Cantalamappa, i quali, avendo speso quasi tutta l’esistenza a girare il mondo, possono finalmente condividere alcuni dei loro sorprendenti ricordi con colui che se ne fa poi narratore, il bibliotecario del paesino di Borgata Pozzangherone.
E’ chiaro dalle fattezze e dalla quantità delle esperienze accumulate che i due viaggiatori incalliti sono oramai anziani, ma è altrettanto palese l’energia che li ha animati e che ancora li sostiene. Guido e Adele, coi loro abiti leggeri e variopinti, i lunghi capelli bianchi, i capricapo e gli occhiali, i gilet e le tuniche, l’auto colorata e buffa, fanno tornare in mente gli anni sessanta, gli hippy e i figli dei fiori, i vagabondi freak e i vecchi rocchettari, ingrigiti forse nell’aspetto ma sempre in armonia con il mondo intorno, curiosi, aperti, un poco scanzonati, sempre impegnati.
Non sono infatti certo viaggi da club vacanze e alberghi di lusso quelli che i Cantalamappa, attingendo al loro gran tomo di annotazioni, foto, carte geografiche e cartoline, ci raccontano. Esperienze vive, invece, vissute con profondità di sguardo ed attenzione, con rispetto e spirito critico, a scoprire le meraviglie della natura ma anche le storture delle società, a narrare gli animi nobili e ribelli come pure a denunciare gli abusi e le prepotenze sulla natura, sugli animali e sui popoli.
Accade così che, esplorando la geografia del globo, si finisca per muoversi anche un poco nella storia, indietro di tanti secoli oppure di poche decine d’anni, perché entrare in contatto con un luogo non vuol dire soltanto ammirarne le bellezze ma anche comprenderne le radici.
Apprendiamo così che nel deserto dei Gobi vaga una creatura mostruosa e spaventosa che si fa mansueta se ben trattata, incontriamo Dolcino e Margherita che nel Piemonte della fine del 1200 combatterono le inguistizie e fondarono una comunità egualitaria – e per questo vennero uccisi – visitiamo l’Isola del Tesoro dove la moneta corrente è il tempo e il bene più prezioso è alla portata di tutti gli occhi.
Ancora, capiamo che non tutti quelli che vengono appellati grand’uomini lo furono davvero, come Vittorio de Bottego che mentre esplorava la Somalia non fu certo rispettoso con gli abitanti del luogo. Andando avanti ci spieghiamo perché nell’isola di Pasqua i moai sono imponenti ma la natura ha pagato un alto prezzo e, grazie ad un intenso e pungente racconto, proviamo ancora rabbia e dolore per la tragedia – delitto! – del Vajont.
Tante curiosità, notizie, invenzioni intelligenti per narrare fatti veri o, ahimè, verosimili e seminare germogli di coscienza.
A fare da corredo puntuale ad ogni racconto un’ampia tavola illustrata da Paolo Domeniconi, che mostra, come fosse una pagina tratta dal quaderno dei ricordi, una mappa del luogo narrato e – sotto forma di fotografia, cartolina o inserto – i personaggi e la coppia Cantalamappa durante la spedizione.
Disegni accurati, dai contorni morbidi e i colori armoniosi, sostenuti da un buon uso della luce e delle ombre. Composizioni liete, accoglienti, piacevoli da osservare nei particolari, animate, come le storie, da un misto di senso di realtà e amore per il fantastico.
Tenendo ben conto i principi cui i Cantalamappa, pur non dichiarandolo esplicitamente, si attengono. Che sono poi quelli che ogni viaggiatore, cittadino o abitante di questa terra dovrebbe non dimenticare. Primo su tutti il rispetto – molto forte e radicato è lo spirito ecologista che trapela dalle pagine – poi la difesa della libertà che si muove a braccetto con la condanna di chi tenta di soffocarla o di negarla. E ancora la meraviglia, perché chi va per il mondo non deve mai assuefarsi alla varietà, alla ricchezza e all’incanto della Terra.I Wu Ming tra le pagine incitano i bambini a rielaborare le esperienze per farne bagaglio, a formare uno spirito critico con cui osservare la realtà, a smascherare le prepotenze, i comportamenti dannosi per l’ambiente, come anche quelli che impediscono alle persone di vivere in pace e in armonia e ad usare la fantasia.
Sempre ricordandosi di gettare un occhio attento al passato, agli eventi che ci hanno portato dove siamo, ai personaggi eroici come a quelli da condannare, per formare una coscienza attiva che scongiuri gli errori e guidi le mosse future.
Adele e Guido Cantalamappa sono pacificamente sovversivi, allegramente saggi, coscienziosamente vagabondi, seguirli nelle loro avventure è un via divertente per stupirsi, incuriosirsi e non smettere mai di pensare.
Il libro è finalista al Premio Andersen 2015 nella categoria Miglior libro di divulgazione.
(età consigliata: da sette anni per la lettura condivisa, da nove per la lettura autonoma)