Non ci sono solo gli arrivi a impattare sulla formazione ma anche le conferme - 26 i contratti già siglati - e le connesse partenze, nel caso degli Aironi rilasci: alcuni per scelta, altri per via delle regole imposte. Queste ultime non dai gestori del torneo ma dalla Fir, che dovrebbe avere la missione di sviluppare il movimento in Italia - ci scuserete se nelle nostre mentalità semplici sussiste l'equivalenza sviluppo uguale successi.
Prima di andare a considerare un preliminare impatto di arrivi e rilasci sul team reparto per reparto, cominciamo dalle cattive notizie: é sfumato il sogno (così definito a suo tempo dal presidente Melegari) di portare Joe Rokocoko nella Bassa (andrà come sappiamo a Bayonne) e anche le probabilità di veder tornare a Viadana l'aquilano Andrea Masi, dove fu tra il 2003 e il 2006, si vanno affievolendo per la concorrenza del Lyon e forse, fatto ventilato nella conferenza stampa, anche dell'altra italo-celtica.
- Prima linea: reparto "fissato" dalla campagna acquisti e rientri dell'anno scorso con Aguero, Perugini, i due DeMarchi, Redolfini, Staibano etc. più Ongaro e Ferraro; non viene confermato Gamboa; ci sarà l'arrivo del già testato tallonatore Tommaso d'Apice. I problemi potrebbero sorgere nel periodo iniziale con le convocazioni alla Coppa del Mondo: frose serviranno dei Permit Players, si ventila in riva al Po.
- Seconda linea: come sopra, qui c'è già tutto il reparto nazionale e anche di più, qui non serve altro: Bortolami, Del Fava, Geldenhuys, Biagi e Furno; il quasi mai visto Liebenberg è già migrato.
- Terza linea: lasciato ritirarsi a malincuore Gareth Krause, qui c'è il solo straniero confermato, Nick Williams; arriva il giovane di casa Filippo Ferrarini. A parte Jaco Erasmus, forse Favaro e il vecchio Sole, gli altri - Benatti, Birchall, Cattina etc - paiono non del tutto all'altezza: è questo un reparto dove gli Aironi sono decisamente corti. La prima soluzione, già utilizzata la scorsa stagione ma denegata per la prossima, sarebbe di utilizzarvi Furno in modo continuativo; il DS Franco Tonna piuttosto preferisce insistere sui limiti imposti dalla Fir, lasciando capire di star trattando una deroga - scambio (niente stranieri in seconda linea, uguale due stranieri in terza: una richiesta insensata a fronte di una norma illogica, quindi non fa una grinza).
- Mediani: dichiarandoci spiaciuti per debolezza di stomaco di non seguire al suddivisione Fir che mette estremi in questo reparto, molte sono novità annunciate dagli Aironi in cabina di regìa. Addirittura tre gli arrivi, tutti importanti:
- il neozelandese Tyson Keats, 29enne compatto mediano ex Crusaders poi di Taranaki e Hurricanes, dove ha accumulato quest'anno 377 minuti di SuperRugby in concorrenza con Piri Weepu e Chris Eaton;
- il sudafricano Ignatius Petrus Olivier detto Naas (nella foto): 28 anni, apertura, capitano dei Griquas nell'ultima Currie Cup dove ha marcato 173 punti, nel roster attuale dei Cheetahs del SuperRugby, dov'è tagliato fuori da Strydom e soprattutto dall'esplosione di Sias Ebersohn. Grande realizzatore ma anche fisico, un po' Butch James e un po' Willem DeWaal;
- dulcis in fundo, completa l'elenco delle nazionalità preferite dall'Italia del rugby l'italo argentino Luciano Orquera, al rientro dopo sei anni di Francia, colui che a nostro avviso è un libro stampato della tecnica d'apertura - a volte pure troppo "scolastico"; più che altro i dubbi riguardano la sua tenuta fisica.
Il problema è il Mondiale per Orquera e le regole Fir, secondo le quali i primi due non potranno mai entrare in campo assieme, in panca o titolari uguale è. Spazio allora dovrebbe esserci alle eterne promesse Tebaldi e Bocchino, per il giovane Bronzini e Toniolatti, mentre sono rilasciati James Mitchell, l'anziano Pablo Canavosio e anche il giovane Mickey Wilson. Potrebbe tornare Travagli, che bene s'è rimesso in forma a Padova.
- Trequarti/estremo: gran lavoro di falce sulgi stranieri. Lasciato partire Des Fountain già al lavoro coi Lions nel SuperRugby, tagliati anche Demas e San Martin, si cerca una sistemazione per Laharrague; rimangono gli italiani Quartaroli, Buso, Pavan, Pratichetti coi giovani Benettin, Venditti; arriva Ruggero Trevisan dai Crociati. In buona sostanza, s'è creato lo spazio per uno straniero: l'inseguimento di Rokocoko la dice lunga, ma anche quello di Masi fa capire che il settore necessiterebbe di una poderosa iniezione di esperienza.
L'impressione complessiva, aldilà del voler capitalizzare l'esperienza dolorosamente fatta e la stabilità di rotta imposta da Rowland Phillips e dal suo staff, è che gli Aironi abbiano compiuto un deciso sforzo, solo molto concentrato nel settore più dolente in stagione, la cabina di regìa. L'altra chiave è che si attendano una decisa maturazione dei giovani, come da diktat Fir (della serie, o magni 'sta minestra ...). Ci dovrebbe essere comunque ulteriore spazio per - o meglio , netto bisogno di - un innesto di alta qualità dietro.
Innesto che sarebbe indispensabile anche in terza linea, Williams a parte oggettivamente un po' carente per una una Lega tosta e fangosa come la Celtica: si spera quindi nelle deroghe, oppure chessò la buttiamo lì, in un Mauro Bergamasco a caso ... Il quale però inizialmente sarà via in Nuova Zelanda per un bel po', come molta della qualità in prima linea, e quando tornerà non è detto sia integro, anzi.