di Chiara Daino
da viracconto.it
«Non ridere!»
«Scusa, ma solo tu avresti potuto recepirlo come un testo Metal»
«Ero al mondo da tre anni, tre! Ed era la ninna nanna che mi cantava mio padre… Per quanto precoce cucciolo di Dama, il mio vocabolario vantava parecchie lacune… Insomma! Ti sembra giusto deridermi?»
«Ovvio! Hai trasformato una straziante storia d’amore nelle avventure di un serial killer!»
«Pfui! Smascella pure, ma ancora oggi, per me rimane: il canto narrante le gesta del terribile Albergador, l’oste spagnolo assassino che massacrava giovani coppie…».
Cianciando con l’Amico delle nostre «colonne sonore», delle canzoni che segnarono gli anni fanciulli – eruppe prepotente ed esilarante il ricordo di quella «ballata della morte»… Lustri dopo compresi che il tanto temuto Albergador, in realtà, era un Albergo a ore, magistralmente intonato da Herbert Pagani. Altri lustri dopo appresi che quell’Albergo a ore – in origine – era un gallico Les amants d’un jour…
Incuneandoci sempre più nella frattura senso/suono – sgranammo elenco di versioni, questionando delle traduzioni: quanti artisti cercarono aderire al testo originale? Premesso sia azione culturale di tutto rispetto, una donna di Lettere rimane sgomenta quando Stand by me si riformula Pregherò… E diluvio di esempi ci traghettò sulle parallele delle nostre risa indentate tra gli spazi dei ricordi:
«Per me l’accoppiata migliore rimane Ho difeso il mio amore/Nights in White Satin»
«E ti ricordi Nothing Else Matters/Chi se ne frega?»
«Eheheh! Si rischiò la rivolta metallara totale, per citare Gli Atroci…»
«Stenterai a crederci, ma un mio conoscente era convinto che believer significasse bugiarda e continuò per una sera intera a dare della credente a una ragazza americana che si dichiarava sedotta dal suo fascino (?) latino…»
«Dovrei controllare, ma Susy Blady con Tocca Tocca Toccami rese giustizia all’originale del RHPS…»
«Uh! A proposito di musical… Ti ricordi i Flora Fauna Cemento?»
«No! Chi sono? Un gruppo tributo alla via Gluck?»
«Imbecille… Te li farò ascoltare: Superstar del sommo Jesus Christ Superstar, magiamagia!, si trasformò in un lamento d’amore: Lei non c’è, lei non c’è… Esce con tutti ma non con te… Vieni al bar, vieni al bar e lascia perdere Superstar»
«L’ha scritta un tuo ex?»
«Non so se tu sia più simpatico o più spiritoso…»
«Suvvia, Dama, un po’ d’ironia… Hai altre chicche come questa?»
«Il Duca!»
«Non volevo dirtelo ma Labyrinth e i Labyrinth hanno solo il nome in comune…»
mimusica.myblog.it
«Sgrunt! Lasciami concludere la frase… Il Duca cantò se stesso tradotto»
«Bowie ha cantato in italiano?»
«Yes-sir! Space Oddity è spettacolare, Ragazzo solo, Ragazza sola, ma il Duca potrebbe cantare anche le tabelline…»
«Anche il tango del fianco a fianco…»
«Sfotti… Sfotti… Impazzii per quella traduzione!»
«Mi tremano ancora tutti i pixel rievocando il tuo duellare con And you’re spinning like a 45… Per fortuna Marco è un santo… Come avevi tradotto from your heart to your brain?»
«Qualcosa di improponibile!»
«Di incantabile, più che altro…»
«Poveri autori maltrattati… Sigh! Sob!»
«Ma no… Non piangere!»
«No, io non piango sai,
è soltanto che
fumi e il fumo va
dentro gli occhi miei…»
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