Ne pubblichiamo una per tutte. «Mi chiamo Francesco Sorice, un tifoso del Napoli che si “vanta” di essere stato uno dei primi ad aver acquistato l’abbonamento in un momento nerissimo della storia della società, ossia il primo e dolorosissimo anno di serie C. Innumerevoli sono state le trasferte a cui ho partecipato, subendo “umiliazioni” da parte di tifoserie che, con tutto il dovuto rispetto, non sapevo nemmeno esistessero. Il giorno 10 agosto 2010 ho sottoscritto, come una legge dello stato mi chiedeva, la tessera del tifoso presso un ufficio postale di Napoli, restando in fila per circa 3 ore, sottraendo tempo al mio lavoro e alla mia famigli, e soltanto per amore della mia squadra.
A tutt’oggi questa “famosa” tessera del tifoso non mi è ancora stata consegnata dagli organi preposti, e per questo motivo non potrò esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto del biglietto sopra menzionato, in quanto, come già chiarito precedentemente, tale biglietto dovrà essere caricato esclusivamente su questa benedetta tessera. Mi viene da sorridere in quanto, nonostante sia uno di quelli che il nostro caro presidente definisce “fedelissimi”, sarò costretto, mio malgrado, e non certo per una mia mancanza, a guardarmi la partita da casa, in quanto, e solo chi abita in questa città può capirlo, acquistare un tagliando attraverso la vendita libera sarà un impresa a dir poco disperata.
È una vergogna che una società come la “Ssc Napoli”, che vuole, a detta del suo presidente, primeggiare in Europa, permetta che si verifichino situazioni simili, e non tuteli adeguatamente tifosi perbene che da anni contribuiscono a far crescere, con la loro passione, questa squadra e questa società. Sono anni luce lontano dalla “mentalità” Ultras, ma stavolta devo ammettere che hanno ragione loro, per noi tifosi deve esistere solo la maglia, vergognatevi». Il Roma.