Magazine Informazione regionale

Caos calmo

Creato il 21 dicembre 2012 da Patuasia

Elio Riccarand ha dato le dimissioni dall’esecutivo dell’Alpe e dalla direzione dell’omonimo giornale. Patuasia lo ha intervistato.

Quali sono le ragioni di queste dimissioni? Le dimissioni giungono dopo mesi di discussione negli organismi interni di Alpe per tentare di correggere errori di impostazione e di conduzione del Movimento. La recente Assemblea degli aderenti del 1° dicembre ha invece evidenziato ancora una volta l’arroccamento di un gruppo di persone privo, a mio avviso, di lungimiranza politica.

Le difficoltà della componente verde all’interno di Alpe sono emerse da subito, perché proprio adesso questa presa di posizione? E’ vero che le difficoltà all’interno di Alpe sono emerse subito. Appena dopo l’Assemblea Costituente, ma molti di noi credevano nel progetto del Galletto e si sono comunque impegnati per superare tali difficoltà. Si è verificato che chi era più tiepido nei confronti del progetto del Galletto si è poi affrettato a prendere in mano i posti più importanti, mentre chi era più convinto del valore del progetto non ha rivendicato posti di potere interno. C’è stata troppa generosità, e forse anche ingenuità,e qualcuno ne ha approfittato per perseguire disegni personali e di gruppo non coerenti con il progetto iniziale.

Ritiene opportuno creare con le sue e le altre tre dimissioni, una divisione anche nell’opposizione? Proprio ora che si profilano delle unità di prospettiva Alpe + Pd +….? Uno dei punti su cui ho insistito di più nell’ultimo anno ha riguardato lo scarso impegno per ricostruire il Tavolo dell’Alleanza Autonomista Progressista. Si agisce solo ora, in extremis, senza aver lavorato in modo adeguato a costruire una solida alleanza. Spero che ci sia comunque una coalizione delle forze valdostane di centrosinistra alle elezioni politiche, ma si poteva/si doveva fare meglio e di più. Tante le occasioni malamente sprecate nell’ultimo anno.

Lei dice che la politica va affrontata con più coraggio, ma in che modo questo dovrebbe esprimersi? “Fare una Buona Politica guardando all’interesse generale e non usare la politica per interessi personali”. Questa è la domanda forte che viene da gran parte della società civile. Non si può fare crescere un buon Collettivo (Partito) se si usa il Partito come trampolino di lancio per la visibilità personale ed il successo elettorale. Sembra semplice e banale e dovrebbe avere un consenso unanime, invece in Alpe ho sentito fare negli ultimi mesi discorsi che vanno in tutt’altra direzione.

Quali secondo lei le prospettive future? Non c’è speranza politica se continuiamo a seguire i soliti meccanismi. Ci vuole più protagonismo dal basso, più strumenti di democrazia diretta (come il bel esempio del referendum propositivo). La Valle d’Aosta avrebbe la possibilità di essere un esempio di democrazia e partecipazione, ma ci vorrebbe un Gallo veramente in grado di cantare liberamente e di incoraggiare ognuno ad essere protagonista della vita politica. Ci arriveremo, ma ci vuole ancora molto tempo.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog