Vi dico solo che qui a Pisa fa un caldo improponibile.
Che sono arrivata a 5 docce al giorno.
Che le mie giornate sono troppo lunghe e io sono troppo stanca.
Ho bisogno di andare in vacanza e l'idea che mancano ancora 11 giorni, 18 ore e 56 minuti per partire e tornare a casa dei miei, mi sembra un'attesa irragionevole.
Metteteci pure che qui allo studio le bellissimericchissimeebravissime avvocatesse se ne sono andate tutte in ferie. Furbescamente direi, visto che ad agosto e fino ai primi di settembre il tribunale è chiuso, quindi se ne staranno cmq a casuccia o meglio in villuccia al mare ad arrostire le chiappette scheletriche.
Loro sono ad abbronzarsi e io corro da un ufficio ad un altro maledicendo il giorno in cui mi sono laureata invece di continuare ad essere una studentessa fuori corso che finge di studiare. Blasfemia urlerà qualcuno. Sicuramente il caldo mi sta fondendo i pochi neuroni rimasti a disposizione.
Il problema è che dopo un anno di lavoro io necessito di staccare la spina.
Già pregusto il dolce far niente. E giuro su chi ho di più caro che non mi lamenterò per un solo istante dell'oziosità, delle prediche di mia mamma, del freddo del mio paesello.
Inoltre domenica scorsa il mio ometto ha compiuto 30 anni e ho cucinato dall'8 di mattina. Il risultato è stato eccellente, ma il caldo che ho patito con due forni accessi in 50mq di casa, ve lo lascio immaginare. Le ricette scelte accuratamente sono state gradite. Presto posterò foto e ingredienti.
Che aggiungere? Lo so, la latitanza è il mio reato mensile. Diciamo che sono in ferie dal blog. Ma vi penso sempre e cerco di passare appena posso.
Bacioni
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