Capire

Mamma non sta a sentire nessuno, fa tutto e sempre di testa sua compreso mangiare di nascosto cose che non dovrebbe e poi ci facciamo le nottate per casa con lei che non si sente bene e io che ho gli istinti omicidi; ma che vuo' fa', è vecchiarella, va capita.
Il gatto rompe le scatole pure lui, in orari sfalsati rispetto a mamma, però: infatti non faccio a tempo a finire il tour de force notturno con mamma e a rimettermi a letto, che Artù o vomita o apre cassetti e li svuota o prende la rincorsa e mi si schianta sulla panza proprio quando sto per riaddormentarmi; ma che vuo' fa', è un animaluccio, va capito.
I figli quando tornano a casa hanno un regresso adolescenziale immediato, e ti riempiono la casa di vestiti, scarpe, borse, libri e via elencando, cose che rimarranno tutte lì' sparse fino alla loro partenza e toccherà a me metterle a posto ma che vuo' fa', so' criaturi, vanno capiti.
Bruno niente fa, ma pure rompe; ma che fai, proprio a lui nun 'o capisci? Va capito pure lui.
E vanno capiti i bambini a scuola, so' piccirilli.
E vanno capiti i colleghi, so' stressati.
E vanno capiti gli amici, tengono tanti guai. 
...
Mi ritorna in mente un film di Nuti in cui lui faceva lo psicologo, e parlando con un amico di tutti i 'mostri' che gli passavano davanti, si chiedeva: 'Io mi curo di loro. Ma a me: chi mi cura?'