Molto spesso l'origine della fede religiosa è la paura della morte. Ancora oggi infatti si legge nei manuali di teologia, che l'esperienza della finitezza umana è all'origine della religione. Ci sono persone, però, che non condividono una visione irrazionale, emotiva o semplicemente politicizzata (clericalizzata) della morte. Queste ultime fanno parte di quella sparuta schiera di persone che non si abbandonano all'irrazionalismo e di conseguenza non teme la morte, perchè, senza intermediari ha potuto liberarsi in un certo senso dal suo Io. Hanno capito che molte cose sono d'intralcio per la felicità. Questi sono uomini che cercano di tenere nelle loro tasche solo ciò di cui necessitano, senza doversi appesantire polsi e lobi con gioielli e orologi. Un uomo siffatto, semplice ma Essenziale, non si illude di portar con se titoli nobiliari, corone, ori e altri averi dopo la morte. Costui ha rettamente compreso in vita la funzione della livella e si è premunito per il futuro. Il premio è la non sofferenza per la perdita del prorio Io materiale, cioè la fine della paura per la morte. Quando ci si è liberati da molte illusioni religiose e pretese materialistiche, ci si scopre indefinitamente eterni ed immutabili.