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Capire la nascente Indian Super League entrando nel mondo del calcio indiano

Creato il 15 ottobre 2014 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste
15th ott, 2014 · commenti
Indian Super League

Nel sottobosco delle leghe mondiali la nascente Indian Super League può tranquillamente competere con gli esperimenti più strani a cui si è assistito negli ultimi anni. Non tanto per la formula, piuttosto dozzinale il classico girone all’italiana con play-off a eliminazione diretta, più per il fatto che invece di sostituire la I-League, il massimo campionato indiano, lo va ad affiancare – quasi fosse un ‘All-Star Game’ in cui nessuno vuole smettere di giocare e si decide di protrarlo fino a Natale. Ma andiamo per ordine, prima cerchiamo di capire che vento stia spirando negli ultimi anni nel calcio indiano per poi comprendere meglio come mai sia nato questo nuovo campionato.

Dobbiamo partire dal 9 dicembre 2010 quando l’AIFF, la Federcalcio indiana, sigla un nuovo contratto per la cessione dei diritti televisivi del calcio nazionale, intesi come il campionato locale, le gare nelle competizioni internazionali dei club indiani, le partite della rappresentativa nazionale, il calcio femminile e i vari campionati statali – infatti analogamente al sistema brasiliano, l’India è suddivisa in molti stati interni ognuno dei quali con la propria lega. L’accordo, di durata quindicennale, prevede l’immediata interruzione del precedente accordo con Zee Entertainment Enterprises, a cinque anni dalla scadenza effettiva e viene contratto col duo IMG-Reliance, vale a dire l’International Managment Group, gruppo statunitense leader mondiale nel settore della produzione e distribuzione dei diritti tv, e la Reliance Industries, colosso multi-servizi che da solo contribuisce al 14% dell’intero export indiano. Ovviamente si tratta di una partnership atta a far crescere il movimento nazionale calcistico nel paese, migliorandone le strutture e la promozione a livello internazionale. Ma questa collaborazione prevede, tra le altre cose, lo sviluppo del calcio locale mediante la creazione di un nuovo campionato, postilla che non viene presa molto bene dai club che si lamentano del fatto che invece di promuovere la I-League, la Serie A indiana, si decida di creare un nuovo prodotto.

Così l’11 marzo 2012 dodici dei quattordici club della massima serie decidono di creare una Lega calcio auto-finanziata dalle stesse società per salvaguardare i propri interessi, ovvero la IPFCA, Indian Professional Football Club Associations. La Indian League continua perciò a essere disputata con il solito formato e soprattutto con il solito calendario che prende il via a settembre/ottobre per terminare in aprile/maggio. Almeno fino alla stagione scorsa durante la quale IMG-Reliance, assieme a un terzo soggetto l’emittente nazionale Star India, decide di lanciare il loro nuovo prodotto: la Indian Super League, competizione di durata bimensile, da ottobre a dicembre, costringendo il campionato storico a spostare l’avvio a gennaio. Questo provocherebbe uno slittamento della sua conclusione, ma grazie a un escamotage il problema è risolto: l’AIFF, con qualche mese di anticipo, decide di escludere dall’I-League tre società, due per inadempienze economiche verso i suoi calciatori, e una per l’invio di documenti necessari per la concessione della Licenza Nazionale con tre giorni di ritardo dalla scadenza. Et voilà, problema risolto, il campionato vede ridurre i club partecipanti da tredici a dieci e il calendario magicamente si snellisce facendo entrare perfettamente la neonata competizione nel suo programma. Semplice coincidenza?

Ma le sorprese non finiscono qui, non bastava avere due campionati, adesso bisogna capire come possano convivere, oltre che nel calendario, anche nella piramide calcistica. Facile, la nuova Indian Super League, sul modello della Major League Soccer statunitense, sarà una competizione a franchigie, sì avete letto bene, e perciò non entrerà nella piramide del calcio indiano: basta formare otto squadre sul momento e chiamare un po’ di amici che poi il pallone ce l’abbiamo già. Detto fatto, alcune vecchie glorie del cricket, sport di punta da queste parti, e alcune star di Bollywood decidono di creare la propria squadra affiliandosi con club europei (c’è anche la Fiorentina) per poter ingaggiare giocatori di caratura mondiale. Così nasce la prima franchigia l’Atlético de Kolkata, neanche a dirlo collabora con l’Atlético Madrid e basta poco per capirlo, basta vedere la divisa: maglia a strisce orizzontali bianco-rosse e pantaloncini azzurri. La composizione delle rose prevede: almeno ventidue giocatori, di cui almeno quattordici indiani, sette stranieri più una stella internazionale e tra loro di nomi altisonanti se ne trovano parecchi da Alessandro Del Piero e Joan Capdevila, da Elano a David Trezeguet, da Robert Pirès a Fredrik Ljungberg, passando poi per vari italiani come Bruno Cirillo o Emanuele Belardi. Anche sulle panchine spiccano nomi ben noti al panorama italiano come Franco Colomba, Marco Materazzi e Zico. Il problema è un altro, dove trovare 14×8 calciatori indiani, se la neonata Lega calcio si è impuntata a non concedere nessuno dei suoi? Ma non c’è nulla al mondo che non si possa comprare!

Il Mohammedan Sporting, club neo-retrocesso dalla I-League, è il primo a rompere il patto dell’IPFCA sul non prestare giocatori alle franchigie, ha bisogno di denaro per sopravvivere nella seconda serie e si sente giustificato a farlo. Poi anche East Bengal e Mohun Began iniziano a farlo e a ruota quasi tutti, tranne due club il Salgaocar e lo Sporting Goa, per questo solo pochi giocatori indiani di spicco non prenderanno parte alla competizione. Tra loro c’è il capitano della nazionale Sunil Chhetri, che gioca nel Bengaluru ma per cui il club non ha voluto concedere il pass, Robin Singh o Karanjit Singh. Ovviamente il tutto pagato da IMG-Reliance, un totale di 84 giocatori a una media di 30mila euro l’uno. E come ogni lega a franchigie che si rispetti non può mancare il primo Indian Super League draft, in cui sei delle otto franchigie si spartiscono i calciatori scegliendone uno a turno. Ora è davvero tutto pronto, e grazie alle ottime conoscenza della IMG la nuova lega viene trasmessa in tutto il mondo da Eurosport. Beh, non era così semplice come sembrava, non è vero?

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