Capitale della Cultura, game over per Palermo

Creato il 19 novembre 2013 da Makinsud

Brutta notizia per la Sicilia. La giuria di selezione, incaricata di valutare le candidature delle città italiane per l’attribuzione del titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, riunitasi nei giorni scorsi a Roma, ha scelto di appoggiare sei città, tutte non siciliane. Nonostante la “numerosa” sponsorizzazione a favore della candidatura palermitana che si era presentata di fronte alla giuria (dieci, il massimo previsto dalle direttive ministeriali, tra cui il sindaco, Leoluca Orlando, e l’assessore alla Cultura, gli artisti Moni Ovadia, Simonetta Agnello Hornby e Mimmo Cuticchio, nonché due rappresentanti del gruppo di compilatori del dossier di presentazione), Palermo si è vista sorpassare da Cagliari, Lecce, Matera, Perugia, Ravenna e Siena (quasi tutte non capoluoghi di regione: un caso?). La sconfitta si allarga a tutta la Sicilia se si considera che anche Siracusa ed Erice sono state scartate. Ma la compagnia non si esaurisce qui. Escluse anche Aosta, Bergamo, Caserta, Grosseto, L’Aquila, Mantova, Pisa, Reggio Calabria, Taranto, Urbino e Venezia.

Così come avevamo annunciato, il nostro impegno per realizzare il progetto e i progetti legati a Palermo 2019 resta invariato anche dopo l’esclusione dalla lista delle città che proseguono il cammino per essere nominate Capitale Europea della Cultura 2019. Questo percorso cominciato tanto tempo fa – commenta il sindaco Orlando – ha visto la partecipazione attiva di centinaia di cittadini, comitati, associazioni che insieme hanno elaborato un progetto per lo sviluppo di Palermo. Quel percorso continuerà con quei cittadini e con tutti coloro che immaginano e vogliono realizzare una Palermo diversa, migliore e più vivibile“.

Tante le attestazioni di dispiacere e di stima per quanto fatto dai diversi schieramenti politici della giunta comunale e dai palermitani. Ma c’è spazio anche per l’accanimento: cosa pretendeva Palermo dall’alto dell’inciviltà, della sporcizia, del malaffare in cui versa quotidianamente? D’altronde quale palermitano negli ultimi mesi alla vista delle vie allagate dalle piogge e invase dai rifiuti, della costante presenza dei parcheggiatori abusivi, dei parcheggi in terza fila, della totale assenza di attenzione ai mezzi di trasporto “alternativi” (biciclette, autobus, metropolitana), delle bellezze culturali ed architettoniche mai adeguatamente valorizzate non ha almeno una volta avuto la tentazione di dire: ma Palermo capitale di cosa? L’ottimismo in una città così non ha certo vita facile.
Eppure difficile non considerare quanta più pazzia e quanto più realismo Palermo si meriti da chi la abita, la frequenta, l’amministra.


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