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Capitale europea della Cultura 2019: la decisione il 17 ottobre, quale sarà la città vincitrice?

Creato il 15 ottobre 2014 da Alessiamocci

Il 17 ottobre sarà finalmente eletta la Capitale europea della Cultura 2019. Ne resterà solo una e sarà designata dall’Unione europea, dopo un periodo durato un anno in cui ha la possibilità di creare iniziative che le consentiranno di mostrare le sue peculiarità socioculturali.

Capitale europea della Cultura 2019: la decisione il 17 ottobre, quale sarà la città vincitrice?Un’occasione, dunque, per accrescere sensibilmente il turismo che porterà a vantaggi economici. Tuttavia i criteri con cui è eletta la capitale sono essenzialmente due: la dimensione europea e la città e i cittadini. Gli stessi criteri con cui, alla fine, sono state selezionate le sei città che concorrono per il titolo: Matera, Lecce, Cagliari, Ravenna, Perugia e Siena; ognuna delle quali ha seguito un programma affinché presentassero gli elementi tipici che le caratterizzano.

Dal mero punto di vista socioculturale l’Italia, si sa, è un paese che si distingue per la storia dei luoghi, per usi e costumi; pertanto i programmi delle sei città sono stati pensati al fine di incuriosire e coinvolgere sia l’Unione europea, che è chiamata a eleggere la capitale, sia i turisti i quali hanno assistito a diverse iniziative culturali. Ma per una corretta analisi, si riportano i programmi elaborati per l’occasione e le caratteristiche storico-artistiche delle città.

S’inizia, dunque, da Matera che ha scelto come slogan Open Future, per presentarsi in Europa. Il suo concetto è democratico e coinvolge tutti i cittadini e le istituzioni, oltre che promuovere la sua immagine particolare. Chiamata «la città dei Sassi», poiché il suo assetto urbano è caratterizzato da una struttura abitativa costituita da grotte tufacee scavate nella roccia: i Sassi, che sono due – Sasso Barisano e Sasso Caveoso –, e anticamente separati da un corso d’acqua. Nel 1993 l’Unesco ha dichiarato i rioni Sassi come Capitale europea della Cultura 2019: la decisione il 17 ottobre, quale sarà la città vincitrice?Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La sua storia è di origini antiche, che risalgono al Paleolitico superiore, sebbene durante il Neolitico gli insediamenti siano stati più stabili. Tuttavia, è con l’Età dei metalli che nacque il primo nucleo urbano dell’attuale Civita, il quartiere alto della città. Dal punto di vista artistico, Matera ha ereditato un notevole patrimonio da parte delle popolazioni che si sono succedute col tempo, ma l’espressione più elevata dell’arte rupestre si ha proprio in questo luogo. Non solo, ma la Lucania – una regione storica che oggi corrisponde alla Basilicata – era un importante crocevia fra i tre mai (Adriatico, Ionio e Tirreno) ed è a Matera che si sono alternate le tendenze spirituali latine con quelle greco-ortodosse. La città ha affascinato persino registi come Pier Paolo Pasolini, il quale ha scelto il posto come uno dei luoghi per girare le scene di Il Vangelo secondo Matteo del 1964. In tempi recenti, invece, è stata scelta per girare le scene del film diretto da Mel Gibson La passione di Cristo del 2004.

Lo slogan adottato da Lecce, invece, è Reinventare Eutopia. Sì, perché Lecce sogna di poter lanciare il proprio marchio artistico e «connettersi» con l’Europa e con il Nord del mondo. Lecce è il centro nevralgico dell’arte e della cultura del Salento, luogo di continui scambi culturali. La nascita della città è molto antica, e risale a un’epoca antecedente a quella di Roma, poiché pone le sue radici nell’età Capitale europea della Cultura 2019: la decisione il 17 ottobre, quale sarà la città vincitrice?messapica. Tuttavia, il primo insediamento fu fondato dalle popolazioni dell’Illiria, durante il III millennio a.C. Eppure è tra la fine dell’età repubblicana e gli inizi dell’età imperiale che la città è stata dotata di un foro, un teatro e un anfiteatro. Sebbene Lecce sia ricca di testimonianze e di opere d’arte appartenenti all’epoca romana, medievale e rinascimentale, in realtà è l’arte barocca a caratterizzarla. Il Barocco Leccese, infatti, è una forma artistica e architettonica che si è sviluppata tra la fine del XVI secolo e la prima metà del XVIII secolo. Per questo motivo è nota anche come «la Firenze del Sud», o «la Firenze del Barocco». Il complesso architettonico e urbano è tipico del periodo seicentesco, giacché si riconosce dalla Basilica di Santa Croce, dalla facciata laterale del Duomo, dal Palazzo dei Celestini, dalla Basilica concattedrale di Sant’Agata e dal Muro Leccese. La città è in continuo rinnovamento, poiché stanno nascendo progetti dedicati all’arte e alla musica che coinvolgeranno anche i bambini.

Cagliari ha adottato come slogan La cultura non isola, poiché vuole ripensarsi come base culturale e, al tempo stesso, produrre l’innovazione tecnologica. La città figura tra le prime smart city d’Italia, oltre ad essere magnificamente balneare. Inoltre, è sede sia universitaria, sia arcivescovile e conserva delle importanti testimonianze artistiche di tradizione millenaria. È Capitale europea della Cultura 2019: la decisione il 17 ottobre, quale sarà la città vincitrice?anche il centro amministrativo storico della Sardegna, poiché è stato il capoluogo della provincia di Sardinia et Corsica durante il periodo romano e in seguito è stata capitale del Regno di Sardegna dal 1324 al 1720 e poi dal 1798 al 1814. Cagliari è un importante centro marittimo, poiché il suo porto è classificato come internazionale per via della sua importanza sia nazionale, sia internazionale. Svolge, infatti, funzioni commerciali, industriali e turistiche. Dal punto di vista artistico, si hanno importanti ritrovamenti archeologici appartenenti all’Età del rame – in particolare della cultura di Monte Claro – e dell’Età del bronzo, come le ceramiche egee che sono state ritrovate nel nuraghe Antigori presso Sarroch. La città conserva le opere appartenenti al Duecento e Trecento realizzate dai Pisani, come la Torre dell’Elefante e la Torre dell’Aquila. Ma si arricchisce notevolmente anche di monumenti come il Bastione di Saint Remy, la Cattedrale di Santa Maria e il Palazzo Regio.

Mosaico di culture, è lo slogan che ha scelto Ravenna per presentare la sua storia all’Unione europea, che ha l’esigenza di rinnovarsi anche dal punto di vista tecnologico, giacché ormai la città è riconosciuta per il suo grande patrimonio artistico-culturale e per essere il ponte fra l’Oriente e l’Occidente. D’altra parte Ravenna è stata tre volte capitale: dell’Impero Romano d’Occidente (402- 476), del Regno degli Ostrogoti (493- 553) e dell’Esarcato bizantino (568-751). Per i suoi monumenti e per l’architettura dal 1996 è stata Capitale europea della Cultura 2019: la decisione il 17 ottobre, quale sarà la città vincitrice?inserita nella lista dei siti italiani patrimonio dell’umanità dall’Unesco come sito seriale Monumenti paleocristiani di Ravenna. I primi insediamenti si sono registrati da parte dei Tessali, Etruschi e Umbri. Durante il periodo dell’Impero romano, la città ebbe rilevante importanza. Diventò, infatti, un importante porto militare e commerciale poiché gestiva i traffici mercantili nella zona del Mediterraneo. Per quanto riguarda l’arte, come già detto, Ravenna si distingue per lo stile bizantino, poiché fu dominata dall’Impero bizantino e diventò Esarcato d’Italia. Un monumento molto importante è la Basilica di San Vitale, che è uno dei più famosi luoghi di culto cattolici della città. L’edificio combina elementi architettonici romani – la cupola, la forma dei portali e le torri ne sono l’esempio – agli elementi bizantini come l’abside poligonale, i capitelli e la costruzione dei mattoni. Tuttavia Ravenna si distingue anche per la sua economia, determinata dal forte turismo artistico-culturale − con richiami alla presenza di Dante Alighieri −, e per le sue spiagge che fanno parte della Riviera Romagnola.

Fra le città in lizza c’è Perugia, che è al tempo stesso una città universitaria e d’importanza artistico-culturale, in particolare del Medioevo. Per l’occasione si presenta all’Unione europea con lo slogan: Seeding change, poiché vuole rimarcare il suo ruolo di start up che dà spazio ai giovani, i quali devono contribuire al cambiamento del luogo e a renderlo culturalmente fertile. Infatti, Capitale europea della Cultura 2019: la decisione il 17 ottobre, quale sarà la città vincitrice?nel 2017 Perugia sarà la Capitale Europea dei Giovani. La città è gemellata con Assisi – già Patrimonio Unesco – e si distingue per i luoghi sacri dedicati a San Francesco oltre che per gli affreschi realizzati da Giotto ai vicoli di Todi. La storia di Perugia è molto antica e risale ai primi insediamenti degli Etruschi, durante l’XI e il X a.C. Tuttavia, il nucleo della città si forma nella seconda metà del VI secolo a.C., per la disposizione delle necropoli etrusche. Infatti, il toponimo Perugia è, quasi sicuramente, di origine etrusca ed è reso dai romani come Perusia. I più importanti monumenti che risalgono a questo periodo sono le Mura e le Porte che danno accesso alla città, come l’Arco Etrusco, la Porta Marzia, la Porta Trasimena, la Porta Solecitata fra l’altro da Dante Alighieri nel Paradiso –, l’Arco della Mandorla e l’Arco di Sant’Ercolano. Del periodo medievale uno dei principali monumenti è la Fontana Maggiore. La città, inoltre, è un luogo amato non solo dai turisti ma anche dai pittori rinascimentali. Per questo motivo punta al recupero del suo centro storico e all’innovazione, poiché ha ospitato persino l’App Days di Todi, il primo festival delle applicazioni.

Siena, invece, è una città gioiosa e lo rivela dal suo slogan: On, oltre che dalla parola «felicità» che è stata riportata nel programma con cui si presenta all’Unione europea. Siena, infatti, oltre ad essere riconosciuta come importante luogo artistico-culturale, giacché il suo centro storico è stato riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, è anche una città che vuole favorire lo Capitale europea della Cultura 2019: la decisione il 17 ottobre, quale sarà la città vincitrice?sviluppo economico, puntando al turismo. Inoltre, è un polo universitario di prestigio che mira a essere un centro scientifico-tecnologico. La città è riconosciuta anche per il suo enorme patrimonio artistico, che risale al periodo medievale, e al celebre Palio. Il primo insediamento è avvenuto durante il Neolitico, e il suo nome sembra che risalga all’antica compagine della Saenae etrusca. Sebbene il centro storico sia piccolo, è comunque ricco di opere d’arte, monumenti, palazzi e chiese. Il luogo più famoso è senz’altro Piazza del campo e il Palazzo Pubblico, dove si corre il Palio due volte l’anno. La piazza è circondata da palazzi medioevali, che arricchiscono la cultura e rendono affascinante l’evento seguito da tantissime persone. C’è, poi, il Duomo che con il suo Battistero è uno dei più importanti monumenti in stile gotico dell’Italia. L’Antico Spedale di Santa Maria della Scala è, invece, uno dei più antichi ospedali ed è stato fondato nell’898. Altrettanto importante è il Palazzo Salimbeni, uno dei più antichi palazzi di Siena costruito nel XIII secolo, oggi è la sede centrale del Monte dei Paschi di Siena.

Da quest’analisi degli elementi storico-artistici delle città, candidate a essere la Capitale europea della Cultura 2019, emergono diverse particolarità che le rendono uniche nel loro genere, tant’è che ci si chiede se sarà davvero semplice eleggerne una sola. Facciamo così: nel 2019 saranno tutte Capitale, per due mesi a testa, chissà che questa decisione non porti a dei miglioramenti anche economici per l’Italia.

 

Written by Maila Daniela Tritto

 


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