17 giugno 2014 Lascia un commento
Mitico Capitan Harlock! Ecco, questo sarebbe il commento del quarantenne dizionario-minimo-dotato che ricorda se stesso far merenda coi cartoni pomeridiani in tv. Ovviamente parliamo di quei quarantenni che di anime non hanno mai capito una mazza, in primo luogo perche’ non gliene fregava molto, poi perche’ anche con gli anni non hanno approfondito la dialettica e la poetica di Matsumoto, certamente perche’ non hanno idea di chi egli sia.
Di Matsumoto io posso invece dire di non averlo amato poi molto.
Innanzitutto per la grafica, troppo stilizzati e nel contempo stereotipati i suoi personaggi, stile che lo rende immediatamente riconoscibile ma che non casca nella cerchia dei miei gusti, poi le sue storie non mi sono mai andate troppo a genio. Il dramma perenne dei suoi eroi, le tragedie sottese alle loro esistenze, fin da allora m’intristiscono offuscando il valore delle avventure.
Detto cio’ e’ impossibile non riconoscere l’importanza che egli ha avuto nel mondo manga e anime e l’influenza che ancora oggi esercita nei confronti del genere e dei suoi seguaci.
Il film e’ un giusto omaggio e una piacevole sorpresa. Totalmente in CGI, gonfia i muscoli con la tecnologia che abbiamo imparato a conoscere a partire da "Final fantasy", riportato e’ chiaro al 2013 e con valangate di dollari, percio’ qualita’ altissima e spettacolare. Harlock e la sua ciurma contro la Gaia Sanction ovvero la coalizione politica e militare che ha il dominio della Terra e la missione di riportare indietro il tempo quando l’umanita’ era riunita sotto un unico cielo. Sgombriamo subito il campo da ogni dubbio: la trama del film ha poco o nulla di che spartire con le serie originale e dagli OAV della "Harlock Saga" ma da queste preleva spunti, idee e suggestioni.
Ci sta del resto perche’ come sempre, in due ore di film non e’ possibile ridurre storie molto piu’ lunghe e complesse.
Aramaki viene dall’animazione e si vede. Regia ottima, egli ragiona sulla tecnica e per la tecnica che il CGI gli permette. Visivamente sontuoso, trasmette l’epica di una guerra che decidera’ le sorti dell’universo e il dramma di un eroe dal quale l’universo dipende. Combattimenti strepitosi, da togliere il fiato e discreta caratterizzazione dei personaggi, oltre alla superba animazione s’intende. La trama in realta’ scricchiola parecchio ma sappiamo anche che in questi prodotti spesso conta piu’ la sensazione che la ferrea coerenza. Passato da noi in sordina, malgrado i fautori del "mitico" ma non e’ mai troppo tardi per recuperarlo sul piccolo schermo.
Di Matsumoto io posso invece dire di non averlo amato poi molto.
Innanzitutto per la grafica, troppo stilizzati e nel contempo stereotipati i suoi personaggi, stile che lo rende immediatamente riconoscibile ma che non casca nella cerchia dei miei gusti, poi le sue storie non mi sono mai andate troppo a genio. Il dramma perenne dei suoi eroi, le tragedie sottese alle loro esistenze, fin da allora m’intristiscono offuscando il valore delle avventure.
Detto cio’ e’ impossibile non riconoscere l’importanza che egli ha avuto nel mondo manga e anime e l’influenza che ancora oggi esercita nei confronti del genere e dei suoi seguaci.
Il film e’ un giusto omaggio e una piacevole sorpresa. Totalmente in CGI, gonfia i muscoli con la tecnologia che abbiamo imparato a conoscere a partire da "Final fantasy", riportato e’ chiaro al 2013 e con valangate di dollari, percio’ qualita’ altissima e spettacolare. Harlock e la sua ciurma contro la Gaia Sanction ovvero la coalizione politica e militare che ha il dominio della Terra e la missione di riportare indietro il tempo quando l’umanita’ era riunita sotto un unico cielo. Sgombriamo subito il campo da ogni dubbio: la trama del film ha poco o nulla di che spartire con le serie originale e dagli OAV della "Harlock Saga" ma da queste preleva spunti, idee e suggestioni.
Ci sta del resto perche’ come sempre, in due ore di film non e’ possibile ridurre storie molto piu’ lunghe e complesse.
Aramaki viene dall’animazione e si vede. Regia ottima, egli ragiona sulla tecnica e per la tecnica che il CGI gli permette. Visivamente sontuoso, trasmette l’epica di una guerra che decidera’ le sorti dell’universo e il dramma di un eroe dal quale l’universo dipende. Combattimenti strepitosi, da togliere il fiato e discreta caratterizzazione dei personaggi, oltre alla superba animazione s’intende. La trama in realta’ scricchiola parecchio ma sappiamo anche che in questi prodotti spesso conta piu’ la sensazione che la ferrea coerenza. Passato da noi in sordina, malgrado i fautori del "mitico" ma non e’ mai troppo tardi per recuperarlo sul piccolo schermo.