Il tubo catodico è un lontano ricordo
Chi non ha adorato negli anni ottanta la serie animata Capitan Harlock? Ora è giunto nelle sale cinematografiche l’adattamento filmico, che perde parte dell’appeal originario per guadagnarne in effetti speciali e spettacolarità. I puristi polemizzano.
Il pianeta Terra ormai è disabitato da centinaia di anni ed è divenuto un luogo sacro e inviolabile, mantenuto tale dal pugno di ferro della coalizione Gaia. A essa si contrappone la ciurma di Capitan Harlock in cui è appena entrato Logan, infiltrato della Gaia con il compito di uccidere Harlock.
Nonostante tutto Capitan Harlock è apprezzabile, forse eccessivamente lento nello sviluppo narrativo e nel ritmo, ma sicuramente un esempio di spettacolo visivo, che mischia stelle, astronavi e abbordaggi spaziali. Purtroppo questa variazione sul tema fatica a piacere, probabilmente a causa del fatto che il protagonista è eccessivamente messo in disparte in favore di una narrazione che esibisce una leggenda inafferrabile, che si sposa fedelmente con un’epica più banale e meno efficace. Difatti il mito del reietto che lotta contro tutto e tutti per la conquista della libertà è eccessivamente ostentato e trova libero sfogo in entrate a effetto del protagonista.
Senza ricercare l’originalità, ma pescando a piene mani da modelli preesistenti, il regista Aramaki costruisce il suo Harlock con atteggiamenti da leggenda, un Harlock che rimane nell’ombra, che vive sullo sfondo della vicenda e lascia eccessivamente spazio ai comprimari, che si rivelano personaggi poco caratterizzati.
In conclusione si può affermare che la versione 2013 di Harlock rivisita lo script dell’originale (perdendo in romanticismo) e l’animazione (una computer grafica priva di motion capture), che si rivela spettacolare e di grande attrattiva. Un buon compromesso che rende Capitan Harlock un prodotto accettabile e parzialmente godibile.
Uscita al cinema: 1 gennaio 2014
Voto: **1/2