Io non ci volevo tornare sulle vicende della Costa Concordia, visto che, a quel che leggo, è ormai diventato un tormentone degno delle canzoncine dance che si ballano d'estate.Ma lo devo e voglio fare per almeno tre motivi:
Vivendo all'estero, dopo due mesi di tregua in cui mi stavo abituando bene, mi sono ritrovato, ancora, in questi giorni, a dover rispondere con degli imbarazzati sussurri alle domande che mi vengono poste sull'eroico capitan Schettino (e sulle evidenti analogie che questo personaggio da crociera presenta con l'altrettanto comico ex premier) e le sue gesta, peraltro, come il suo omologo, tinte in queste ultime ore da toni rosa-moldavi.
Capitan Schettino, appunto. Sulla graticola nelle prime 48 ore e qualcosa in più. Poi... qualche maitre à penser della sinistra ha cominciato a opporre i primi dubbi, tronfio del proprio garantismo morale e intellettuale (ma soprattutto spinto da qualche maitre à penser della destra che aveva bollato Schettino come codardo e l'altro comandante, quello della capitaneria di Livorno, come eroe) quindi tutto (o, quantomeno quasi tutto) il gregge del falcemartello ha iniziato a porsi dei dubbi e a rivedere parte dell'istinto forcaiolo che aveva pervaso i primi due-tre giorni. E siamo alle solite. La solita italietta che non sa da che parte stare, che si crogiola nel suo pressapochismo. E l'intrepido capitan Schettino ne è rappresentante perfetto. Lui e la sua irritante vigliaccheria. Vigliaccheria criminale. Non mi stupirei di vederlo presto sottobraccio a Scilipoti candidato alle prossime elezioni. Due fulgidi esempi di responsabili.
Il motivo più importante: in questa vicenda ci sono dei morti, ma pare che non se ne ricordi già più nessuno. Siete tutti troppo occupati a schifare Bruno Vespa e i suoi plastici, salvo poi costruirli nei vostri cervelli.Cervelli?Va be', non esageriamo!
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