"Un rumore assordante fece tremare l'aria, i rami, l'albero e tutto il mio corpo. Il cuore mi saltò in gola e mi avvinghiai stretto al ramo. Sentii la corteccia schiacciarsi sulla pelle ed il mondo oscillare. Un vento gelido mi gonfiò i calzoncini e la maglietta, il sole venne inghiottito da una mano nera ed il mondo si oscurò improvvisamente. Rabbrividii, guardandomi attorno. Nuvole nere ribollivano sopra la mia testa, si diffondevano veloci come inchiostro nell'acqua. Un secondo tuono scoccò lì vicino. Percepii il lampo di luce e l'odore di ozono, l'aria tremò di nuovo ed il rimbombo mi entrò nelle ossa. Poi iniziarono i goccioloni."
Oggi è il mio primo giorno di ferie e riprendo a scrivere. Finalmente. Dopo quasi un anno di fermo, un anno complicato, per tanti motivi di cui preferisco non parlare ora. Ma il mio Rubens Gatto è rimasto lì, ad aspettarmi, esattamente nel punto dove lo avevo lasciato. La storia è ancora viva, palpitante, ha bisogno di una soluzione. Ho tre settimane davanti a me, e sono determinato ad arrivare in fondo a questa storia. Determinato ad uscire da questa tempesta.
Questa foto l'ho scattata una sera dal balcone della camera, un temporale estivo e i figli che si chiedevano cosa facessi là fuori da solo con cavalletto e Sony A7. Beh, niente male, no?