Magazine Racconti
La sveglia suonò presto. Mi trascinai dal letto alla doccia. Decisi di passare due volte lo shampoo e la maschera per capelli. Il risultato fu accettabile, i miei boccoli cadevano morbidi sulle spalle. Un po’ di trucco, il vestito nuovo ed ero pronta. Il cuore batteva fortissimo quando arrivai davanti al cancello della scuola. Cercai con lo sguardo ma non lo vidi. Avevo sperato che mi avesse aspettata al cancello. Entrai nel cortile e appoggiata al muro c’era Martina. Cominciai ad avere un po’ di rimorsi di coscienza per averla mollata così il giorno prima, ma lei appena mi vide mi fece un gran sorriso.Mi avvicinai cauta e con lo sguardo basso, ma lei mi corse incontro. << Ehi te la sei svignata con mio fratello ieri! Lui mi ha fatto una testa così parlandomi di te. Sono sicura che presto ti ricorderai meglio di lui.>><< Martina smettila. Non le confondere le idee.>> sentii la sua voce incantevole alle spalle. Mi voltai ed era lì. Bello come il sole con i suoi occhi profondi nei quali mi perdevo ogni volta. Mi intrappolava con il suo sguardo come in un pozzo. << Non capisco. Voi? Voi… siete… cosa?>> non riuscivo a crederci! Era una coincidenza se avevo conosciuto Martina il primo giorno? Se ero andata proprio da lei perché mi sembrava l’unica con cui potessi parlare? << Be’ si. Noi siamo fratello e sorella. Questo ti sorprende?>> rispose Alex mettendomi una mano sulla spalla. Non riuscivo ad abituarmi al suo contatto. Mi venivano i brividi ogni volta. << Ecco… ci sono tante domande che vorrei farvi ma… adesso non riesco a…>> mi sentivo strana. Il mal di testa stava tornando. Come il giorno prima. << Avrai tutte le risposte cara. Non ti preoccupare.>> mi interruppe Alex mettendomi il braccio intorno al fianco. Per poco non svenni. Il suo profumo era intenso e mi faceva girare la testa.In quel momento suonò la campanella. Era ora di entrare. Non sapevo come avrei fatto a seguire le lezioni con quella confusione in testa. Per mia fortuna, la prima ora avevamo educazione fisica. Ci dirigemmo negli spogliatoi della palestra. Martina mi fissava con l’aria preoccupata. << Sto bene.>> le dissi per rassicurarla. Ma la mia faccia non la potevo controllare. Avevo sicuramente lo sguardo perso nel vuoto. << Si... Proprio bene. Sei pallidissima! Comunque mio fratello ti ha sempre fatto quest’effetto.>> << Sempre? Oh, giusto… ricorderò tutto.>> risposi fissando il pavimento. <<Scusami. Non volevo farti agitare. È che sono così contenta che tutto si stia sistemando.>> la sua voce rasentava la commozione. Dedussi che questa storia per lei, era più importante di quanto credessi. Mi avviai in palestra senza rispondere. E chi c’era a fare lezione con noi? Il quarto B. La classe di Alex. Era appoggiato al muro, con gli occhi chiusi. Lo guardai per qualche secondo, immobile. Era talmente bello da non riuscire a respirare. Ero pietrificata. << Ti farà sempre quest’effetto Cri.>> disse Martina passandomi alle spalle.Sciolse l’incantesimo e in un momento mi prese per il braccio e mi trascinò da lui. La timidezza del primo giorno sembrava svanita. Forse si trovava veramente a suo agio con me, o era solo preoccupata per questa storia. Alex aprì gli occhi e mi perforò lo stomaco con lo sguardo. Il suo sorriso mi accese il cuore e glielo restituii. Martina corse a prendere una palla da pallavolo mentre il prof entrava in palestra. <<Facciamo un po’ di riscaldamento. Una bella corsa per cominciare.>> annunciò il prof. Alex mi prese per mano e mi fece segno di correre vicino a lui. <<Lo so che hai tante domande da farmi. Questa storia ti sembrerà strana. Io ti sembro strano. Avrei voluto che andasse diversamente ma non ho avuto scelta. Quando ti spiavo da sotto la finestra, volevo soltanto starti il più vicino possibile.>> la sua voce rimaneva normale e calma nonostante la corsa <<Ma non potevo avvicinarmi a te, ancora. Adesso che sei qui, posso finalmente respirare il tuo profumo e sentire i battiti del tuo cuore.>> adesso i miei battiti correvano all’impazzata << tutto quello che voglio è starti vicino. Se me lo permetti. Io ti assicuro che non ti deluderò mai.>>. Non riuscivo a capire come un ragazzo tanto bello e misterioso volesse stare con me. Cosa ci trovava in me?<<Ok. Basta correre. 20 addominali dai.>> ordinò il prof. Ci sdraiammo a terra vicini. <<Alex, io non capisco cosa ci trovi in me.>> gli dissi con un fiatone assurdo. <<Tu sei… be’ ecco… bellissimo. Potresti avere molte ragazze bellissime. Lo so che presto capirò tutto, ma quello che non riesco a capire è perché hai scelto proprio me.>> parlare con lui mi faceva volare sulle nuvole.Mentre ero a terra Alex si chinò su di me e mi fissò negli occhi. La sua espressione era seria e convinta. << Cri, tu sei la mia metà. Io ti aspetto da sempre. Già te l’ho detto. È possibile che non riesci a capire che noi due siamo fatti per stare insieme?>>. Cominciai a tremare. Le mani divennero gelide all’istante. Nessuno mi aveva mai detto niente del genere. E soprattutto in quel modo! Avrei voluto restare così per sempre. Ma il prof rovinò tutto. <<Signor Marini non le vorrà saltare addosso vero?>> le risate generali dei compagni riecheggiarono per tutta la palestra. La mia faccia prese fuoco e Alex mi sorrise prima di staccarsi da me. <<Scusi prof. Aveva una cosa nell’occhio.>> rispose grattandosi la testa per l'imbarazzo. Il prof ci guardava e per il resto dell’ora non potemmo parlare. Ma i nostri sguardi si incrociarono più volte. Sempre più intensi e ammiccanti. Suonò la campanella e ci avviammo negli spogliatoi. << Ci vediamo all’uscita Cri.>> <<Conterò i secondi.>> risposi sostenendo il suo sguardo. Per la prima volta, per un intero secondo. Facevo progressi.