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<<Mamma, sono tornata. Ma non sono da sola.>> dissi a voce alta entrando a casa. Mi madre si affacciò dalla cucina e sorrise. Scrutò a fondo Alex e poi si decise a venire verso di noi. Il cuore mi batteva forte, e riuscivo a sentire Alex che deglutiva per l’agitazione.<<Ciao Cri, lui è un tuo amico?>> mi disse con la voce rotta per la sorpresa. <<Mamma… ehm… lui è Alex. Il mio ragazzo.>> l’ultima frase la dissi tutta d’un fiato, per paura di non riuscirci. <<Il tuo… ragazzo?>> mi guardò meravigliata. Poi guardò Alex che nel frattempo era diventato rosso come un peperone, ma cercava di apparire tranquillo. <<Si mamma. Viene a scuola con me. Ci siamo conosciuti all’inizio dell’anno. È il fratello di Martina, la mia compagna di classe.>> parlavo a mia madre ma guardavo Alex per cercare di calmare l’agitazione.Poi mamma, finalmente, si decise a stringere la mano di Alex e si presentò, ma la sua faccia era ancora incredula. <<È un problema se Alex si ferma a cena? Vorrei farlo conoscere anche a papà.>>. Ci fu un lunghissimo minuto di silenzio. << Wow! Quindi la vostra storia è proprio una cosa seria!>> fu la risposta di mia madre. Gli occhi spalancati. Non feci in tempo a rispondere che Alex disse: << Più che seria, signora Teresa. Noi ci amiamo davvero.>>.Io presi fuoco in un istante. Non mi aspettavo una risposta del genere. “Ok” fu tutto quello che mia madre riuscì a dire, trattenendo un ghigno. Per fortuna la conversazione finì così. Andare avanti in quel modo sarebbe stato molto più imbarazzante. Finito l’interrogatorio, feci finta di far vedere il resto della casa ad Alex - che in realtà conosceva benissimo -. Arrivati alla mia camera, Alex indugiò ad entrare. Gli diedi un colpetto sul sedere per farlo avanzare. Finalmente entrò e lo sentii inspirare a fondo. <<C’è tutto il tuo profumo qui. Mi sembra di stare in paradiso>> disse ad occhi chiusi. Io approfittai per baciarlo, non tenendo conto dei brividi lungo la schiena. Alex mi strinse forte a lui e io appoggiai la testa sul suo petto caldo e profumato. Restammo così per un po’. Poi mi diede un bacio sulla testa e andammo a sederci sul divano del salotto a guardare la tv. Evitavamo di abbracciarci troppo per non sconvolgere ancora di più mia madre. Alex ogni tanto si guardava alle spalle per controllare di non essere spiato e mi dava uno dei suoi baci. Quelli che mi facevano girare la testa. Avrei voluto immobilizzare la lancetta dell’orologio in quei momenti. Il suo ticchettare ci ricordava lo scorrere del tempo, e l’avvicinarsi dell’arrivo di mio padre.Ma il tempo passò inesorabile. E mentre mia madre entrava e usciva dal salotto portando una forchetta alla volta sul tavolo- per controllarci- sentii le chiavi nella serratura. Era arrivato mio padre. Alex scattò in piedi, e io lo seguii. Restammo in piedi davanti al divano aspettando l’ennesimo interrogatorio. Ma invece fu proprio mio padre a sdrammatizzare la situazione. Entrò in salotto e strinse mia madre baciandola con passione. <<Quanto mi sei mancata oggi!>> le disse. Mia madre, che avrebbe voluto sotterrarsi all’istante, si accese di un rosso fiammante e si schiarì la voce. Quando papà ci guardò, avrebbe voluto sicuramente buttarsi nella fossa scavata poco prima da mia madre. Io non riuscii a controllarmi, e scoppiai a ridere. Alex, che avrebbe voluto sbellicarsi, cercò di rimanere serio. Ma l’angolo della sua bocca si piegava in continuazione.Mio padre cominciò a grattarsi la testa, come faceva sempre quando era in imbarazzo. << Ehm… scusate ragazzi. Certe volte sono meglio dei film comici!>> disse con una risatina isterica. <<Papà, lui è Alex>> dissi subito per levarmi il pensiero. << È il ragazzo di Cristina>> intervenne mia madre mentre papà gli stringeva la mano. Mio padre cominciò a tossire x la saliva che gli era andata di traverso. Poi mi guardò e cercò di dirmi qualcosa indicando prima me e poi Alex. << Si papà, è vero. Ci siamo conosciuti a scuola all’inizio dell’anno. È un mese che stiamo insieme.>> dissi cercando di tirare fuori tutta la calma possibile. << È un piacere conoscerla signore.>> disse Alex con tutta la gentilezza e il rispetto possibili. La serata trascorse tranquilla. Avevo l’impressione che ai miei piacesse davvero Alex. Mio padre parlò con lui tutta la sera chiedendogli quali mete avesse per il futuro riguardo all’università e al lavoro. Lui rispose in tutta sincerità che avrebbe voluto fare lo psicologo nell’ambiente dell’infanzia. A mia madre questa cosa dovette piacere particolarmente, perché da quel momento in poi cominciò a sorridergli. L’atmosfera rilassata aveva rilassato anche me. Sembrava che si conoscessero da sempre. La cosa mi riempì di gioia e non smisi di sorridere per tutta la sera.Ci avviammo verso il corridoio. << Allora Alex, mi raccomando. Tratta bene mia figlia, che è l’unica che ho.>> disse papà ridendo << Siete due bravi ragazzi e si vede che vi volete bene veramente. Credo che mia figlia non poteva trovare di meglio. Certo che avete avuto un bel coraggio a fare questo passo ufficiale dopo un mese soltanto! >> continuò mettendogli una mano sulla spalla. Mia madre annuiva sorridente. Io sospirai per allentare la tensione del momento. << Quando uno è sicuro dei propri sentimenti non c’è motivo di nasconderli signor Mario. E io sua figlia la amo davvero tanto.>> rispose Alex guardandomi. I miei occhi si riempirono di lacrime.Mi misi a letto entusiasta della serata. Tutte le emozioni che avevo provato avevano portato via il sonno. Mi misi a pensare a quanto la mia vita fosse cambiata in poco tempo, ma nello stesso momento mi sembrava di averla vissuta sempre in quel modo. La mia vita prima di conoscere Alex neanche la ricordavo più. Era una sensazione strana, ma bellissima.