Capo espiatorio

Creato il 23 settembre 2013 da Patuasia

Che il problema sia solo Rollandin non è vero. Facile oggi creare ad hoc un “capo espiatorio” per convogliare su di lui tutte le responsabilità che invece devono essere distribuite su più fronti. Rollandin ha fatto e fa comodo. E’ servito e serve alle decine di mediocrità e spesso delle vere nullità, che senza di lui sarebbero ancora a tagliare l’erba o a fare fotocopie. Non mi sono mai piaciute le iene che azzannano il leone ferito per prenderne il posto. “La politica deve uscire dalle stanze dei bottoni” dice la presidente dell’UVP, Alessia Favre, questa frase che sa di muffa dovrebbe esprimere il rinnovamento in atto. “La politica deve essere fatta dalla gente e usare il linguaggio della gente” continua la biondina al Rendez-Vous Progressiste. aostasera.it. Ma che due palle di retorica! Che assenza di linguaggio! Che vuoto di prospettive! No! La politica la devono fare i rappresentanti scelti dai cittadini fra i migliori e questi debbono usare un linguaggio e un comportamento impeccabili e corretti per dare il buon esempio. I cittadini dovranno, grazie ai referendum e ad altri strumenti di partecipazione, sorvegliare la buona amministrazione, rilevare le storture, segnalare le carenze, proporre soluzioni… che verranno ascoltate e realizzate da chi li rappresenta, altrimenti che cavolo li paghiamo a fare i consiglieri e gli assessori e i presidenti? L’eccessiva vicinanza con il potere crea clientela, voto di scambio, favoritismo, meglio che i politici siano vicini ai problemi, ma più distanti dalle persone e quindi misurabili solo e unicamente attraverso il loro operato. Questo sarebbe un cambiamento! Altro che feste, rendez-vous e musica e aperitivi e pranzi e cene! L’UVP è così diversa dall’UV che Perron tende una mano per la riconciliazione degli autonomisti. Ricucire la diaspora non sarà facile, il prezzo da pagare è alto: la testa del Capo come auspica la Favre. Il rinnovamento vorrebbe un parlamentare europeo: Caveri. E vorrebbe un nuovo leader: Viérin. Sai che novità e che affare per la Valle d’Aosta! Per contenere l’arroganza-chiusura autonomista e sperare in qualche cosa di realmente diverso per la nostra Regione occorre rafforzare i partiti con legami nazionali e, nelle mie simpatie, il PD-Sinistra unita e il M5s.


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