ITALIA E COSENZA ora e sempre RESISTENZA! Facciamo che almeno stasera sia VERA FESTA per tutti senza competizioni nè campanilismi nè stupide divisioni da stadio, SOLO UNITI SI VINCE, sennó cazzi vobisss! Posted by Piero Pelù on Giovedì 31 dicembre 2015Nell’area Mab, il museo all’aperto Carlo Bilotti dove passeggiando puoi incrociare una Bagnante di Emilio Greco o una Testa di Cariatide di Modigliani, un Lupo della Sila di Rotella o un Cardinale di Manzù un allestimento hi-pop del giovane dj Double S. Cambio scena per il dj set con inizio nella tarda nottata: davanti al Teatro Alfonso Rendano, il solo teatro di tradizione che c’è in Calabria, la piazza del centro storico dove campeggia la statua del filosofo rinascimentale Bernardino Telesio, gremita fino al colmo, accoglie Dave Rowntree, batterista dei BLUR, mitica band del britpop per un sound indie dal chiaro sapore d’oltremanica. Cena dai sapori cosentini per il britannico e gli altri artisti impegnati nelle piazze preparata da un’ospitalissima Alba (dal nome rimbaldiano) e Rita, regina della cena col suo impeccabile inglese che farà breccia sull’anglosassone perché può accadere che chi arriva qui non s’aspetta di trovare disinvolte pratiche linguistiche. Infine, alle prime luci dell’alba, sul Lungofiume dei Box Art da residenze artistiche, i Coltivatori di musica e la loro resistenza gastrofonica viaggiante al grido di “non fate la guerra, ma gnocchi e pomodoro”, con Paola Scialis e Stefano Cuzzocrea che al tempo di musica preparano gnocchi di patata strettamente silana. Un Capodanno da réunion d’una comunità. Nel gioco dei numeri c’è chi parla di 70mila presenze. Poco importa se siano state 60, 80 o 200 mila diffuse contemporaneamente in tutte le piazze coinvolte, perché quella che è andata in scena nella notte di S. Silvestro a Cosenza è stata una gioiosa condivisione, la riappropriazione d’uno spazio, la città, attraverso un linguaggio, la musica. Una bella pagina di spettacolo per un Sud che ha registrato qualche polemica o cattiva figura a Bari come a Matera, e la Calabria questa volta in controtendenza. Chapeau per l’istituzione pubblica che da più d’un decennio firma il Capodanno cosentino, un grazie a quanti hanno ripulito la città e applausi scroscianti per chi ha costruito l’intera kermesse, targata municipalità di Cosenza e Archimedia produzioni. The post Capodanno: Cosenza torna ad essere rock appeared first on Il Fatto Quotidiano.
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