A cura di Luca Massimo Barbero
Oltre settanta opere, tra dipinti e lavori su carta, esposti alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia dal 29 settembre fino al 10 febbraio 2013,
spiegano l’evoluzione della complessa vicenda pittorica di Giuseppe
Capogrossi, tra i più celebri protagonisti della scena artistica del
secondo dopoguerra, insieme a due altri maestri dell'arte contemporanea
italiana quali Alberto Burri e Lucio Fontana. Con la grande antologica CAPOGROSSI.
Una retrospettiva, il curatore Luca Massimo Barbero traccia con rigore e
attenzione l’iter artistico di Capogrossi (1900 – 1972), passando
attraverso l’analisi di quel suo alfabeto segnico, che ha fatto
identificare l'artista romano con il gusto di un’epoca, di un’Italia
fiorente e ottimista, colta nel pieno del boom economico dei
"meravigliosi" anni ’50 e ’60. I lavori esposti a Palazzo Venier dei
Leoni spaziano dai capolavori figurativi degli anni ’30, con tele come I
canottieri (1933), Il temporale (1933), La piena sul Tevere (1933), ai
grandi formati degli anni ’60, quali Superficie 399 (1961) e Superficie
449 (1962), dominati da quel simbolo archetipo e originario, elemento
lunato dentato, articolato nello spazio talvolta in segmenti a catena,
talvolta in macro-segni costituiti dal colore. Proponendo l’intero
percorso di Capogrossi, quest’importante retrospettiva, realizzata in
collaborazione con la Fondazione Archivio Capogrossi, Roma, sotto l’Alto
Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, riscopre uno dei più
originali interpreti dell’arte visiva italiana, subito acclamato a
livello internazionale già alla nascita del suo personalissimo segno.
Innumerevoli le opere in mostra, rintracciate dopo lunghe ricerche in
collezioni private e importanti musei, tra cui il Centre Georges
Pompidou di Parigi, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il
Mart di Rovereto, la Galleria d’Arte Moderna di Torino, oltre al Solomon
R. Guggenheim Museum di New York. Accompagna e arricchisce
l’esposizione un esaustivo catalogo, un nuovo studio monografico a cura
di Luca Massimo Barbero, edito da Marsilio Editori, realizzato in
collaborazione con la Fondazione Archivio Capogrossi, che raccoglie
undici saggi che riscostruiscono in modo attento e puntuale il percorso
artistico capogrossiano, dagli esordi figurativi alla grande
celebrazione degli anni ‘50, le sue esposizioni, i rapporti con la
critica nazionale e internazionale. Tutti i giorni alle 15,30 il museo
offre al pubblico visite guidate gratuite della mostra, e il 29 e 30
settembre, in occasione di Famiglie in Festa, alle 11 e alle 15 ci
saranno laboratori didattici gratuiti per bambini dai 4 ai 10 anni
ispirati ai rilievi bianchi di Capogrossi esposti in mostra.
Peggy Guggenheim Collection,
Dorsoduro 701, 30123 Venezia,
Tel. 041.2405411
[email protected]www.guggenheim-venice.it
Magazine Arte
A cura di Luca Massimo Barbero
Oltre settanta opere, tra dipinti e lavori su carta, esposti alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia dal 29 settembre fino al 10 febbraio 2013,
spiegano l’evoluzione della complessa vicenda pittorica di Giuseppe
Capogrossi, tra i più celebri protagonisti della scena artistica del
secondo dopoguerra, insieme a due altri maestri dell'arte contemporanea
italiana quali Alberto Burri e Lucio Fontana. Con la grande antologica CAPOGROSSI.
Una retrospettiva, il curatore Luca Massimo Barbero traccia con rigore e
attenzione l’iter artistico di Capogrossi (1900 – 1972), passando
attraverso l’analisi di quel suo alfabeto segnico, che ha fatto
identificare l'artista romano con il gusto di un’epoca, di un’Italia
fiorente e ottimista, colta nel pieno del boom economico dei
"meravigliosi" anni ’50 e ’60. I lavori esposti a Palazzo Venier dei
Leoni spaziano dai capolavori figurativi degli anni ’30, con tele come I
canottieri (1933), Il temporale (1933), La piena sul Tevere (1933), ai
grandi formati degli anni ’60, quali Superficie 399 (1961) e Superficie
449 (1962), dominati da quel simbolo archetipo e originario, elemento
lunato dentato, articolato nello spazio talvolta in segmenti a catena,
talvolta in macro-segni costituiti dal colore. Proponendo l’intero
percorso di Capogrossi, quest’importante retrospettiva, realizzata in
collaborazione con la Fondazione Archivio Capogrossi, Roma, sotto l’Alto
Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali, riscopre uno dei più
originali interpreti dell’arte visiva italiana, subito acclamato a
livello internazionale già alla nascita del suo personalissimo segno.
Innumerevoli le opere in mostra, rintracciate dopo lunghe ricerche in
collezioni private e importanti musei, tra cui il Centre Georges
Pompidou di Parigi, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il
Mart di Rovereto, la Galleria d’Arte Moderna di Torino, oltre al Solomon
R. Guggenheim Museum di New York. Accompagna e arricchisce
l’esposizione un esaustivo catalogo, un nuovo studio monografico a cura
di Luca Massimo Barbero, edito da Marsilio Editori, realizzato in
collaborazione con la Fondazione Archivio Capogrossi, che raccoglie
undici saggi che riscostruiscono in modo attento e puntuale il percorso
artistico capogrossiano, dagli esordi figurativi alla grande
celebrazione degli anni ‘50, le sue esposizioni, i rapporti con la
critica nazionale e internazionale. Tutti i giorni alle 15,30 il museo
offre al pubblico visite guidate gratuite della mostra, e il 29 e 30
settembre, in occasione di Famiglie in Festa, alle 11 e alle 15 ci
saranno laboratori didattici gratuiti per bambini dai 4 ai 10 anni
ispirati ai rilievi bianchi di Capogrossi esposti in mostra.
Peggy Guggenheim Collection,
Dorsoduro 701, 30123 Venezia,
Tel. 041.2405411
[email protected]www.guggenheim-venice.it
Possono interessarti anche questi articoli :
-
A me la tua mente: il progetto mk ultra (prima parte)
Un piccolo documentario, anzi meglio una denuncia sulla manipolazione mentale made in Italy. Preparai questi video tempo addietro e poi li lasciai decantare... Leggere il seguito
Da Marta Saponaro
CULTURA, DIARIO PERSONALE, PARI OPPORTUNITÀ, PER LEI -
I sassaresi NASODOBLE tornano col nuovo singolo “Cazz boh”
«Una canzone condita di riso sardonico che mette a fuoco il disastro politico, sociale, mafioso, militare e industriale della Sardegna degli anni zero» così lo... Leggere il seguito
Da Fraltoparlante
CULTURA, MUSICA -
6° Premio Internazionale per la Sceneggiatura Mattador: la Giuria 2015 si...
I migliori aspiranti sceneggiatori del 6° Premio Mattador saranno resi noti venerdì 3 luglio 2015 alle ore 17.30 al Teatro Verdi di Trieste, Sala di... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Top Ten Tuesday: Top Ten Books I've Read So Far In 2015
Top Ten Tuesday Top Ten Books I've Read So Far In 2015 Dopo una settimana di assenza, colpa connessione assente, ritorna Top Ten Tuesday con una bella... Leggere il seguito
Da Susi
CULTURA, LIBRI -
Sabaudia Film Fest: il festival dedicato alla commedia italiana
Si terrà a Sabaudia dal 10 al 18 luglio il Sabaudia Film Fest, promosso ed organizzato dal Comune di Sabaudia. La prima edizione del festival dedicato alla... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Perché al “concorso” Rai non dovrebbe andare nessuno
Miei cari, so che mi ripeterò, poiché ne avevo già parlato in precedenza ma sinceramente, la storia del concorso per giornalisti Rai mi ha nauseata ed... Leggere il seguito
Da Rory
CULTURA, MUSICA




