Cappelli a uncinetto: Ayer’s Rock e altro

Da Cucicucicoo @cucicucicoo

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Come procedono le feste? Io sono piuttosto stanca da tutte le cose di Natale e tutto il resto che sembra sempre succedere durante le feste anche se non c’entrano proprio con il Natale. Quindi faccio una pausa di una settimana circadai tutorial e ti faccio vedere invece qualche progetto mio recente. E molto di quei lavori sono stati non di cucito, ma di maglia e uncinetto.

Quando è iniziato il fresco di autunno, ci siamo resi conto che mio marito non aveva più cappelli invernali. Chissà che fine hanno fatto. Quindi mi sono messa a lavoro con  Sesia Echos, un filato bellissimo di lana e alpaca biologiche. Una cosa che mi piace di questa lana è che è disponibile in più tonalità degli stessi colori, quindi ho scelto di fare strisce di marrone normale, marrone chiaro e una miscela dei due. In origine la mia idea era stata di ricreare il Voyages Beanie, che piace molto a mio marito, ma questa lana è troppo grossa per quel progetto. Dopo aver cercato un po’ su Ravelry, ho trovato il modello molto semplice Ayer’s Rock.

Puoi leggere altri dettagli su questo progetto nel mio notebook Ravelry, ma praticamente ho usato un uncinetto n°7. Si lavora in tondo dall’alto. Ho iniziato con un giro del colore più chiaro, poi un giro del colore misto, e poi un giro del colore più scuro. Ho ripetuto questo schema di strisce fino a quando non era abbastanza lungo. Il tutto è lavorato a mezza maglia alta, quindi ci ho messo solo due o tre ore in tutto.

La lana è morbidissima e comoda, e piace tantissimo a mio marito! E’ un po’ grande su di me, quindi bisogna immaginarlo su un capocchione più grande.

In quanto ho utilizzato solo una parte di ciascuno dei tre colori, ho deciso di fare uno scaldacollo tipo “infinity” coordinato. Per avere abbastanza lana, ho comprato un altro gomitolo del colore misto e ho alternato le strisce: chiaro – misto – scuro – misto – chiaro – misto – scuro – misto, ecc. Puoi vedere l’effetto nella foto in alto. Honestamente preferisco l’effetto delle strisce del cappello perché si notano meglio i colori diversi. Per lavorare lo scaldacollo ho fatto abbastanza catenelle per poter passare sopra la testa, ho unito l’inizio con la fine con una maglia bassissima e ho continuato a lavorare nel tondo con la mezza maglia alta.

Purtroppo, le mie capacità di uncinetto sono a volte un po’ scarse e i due pezzi non sono venuti perfettamente. Si possono vedere delle forme strane dove ho chiuso ogni giro. Oops…

Ma chi se ne importa?! Questo set di cappello/scaldacollo è comodissimo! L’unica lamentela che farei su questa lana è che non è sempre semplicissimo lavorarla con l’uncinetto (e ancora peggio scucirla) perchè i fili non sono ben torcigliati, quindi si separano facilmente e molti fili piccoli si separano e si impigliano spesso nell’uncinetto.

Mi piacciono molto i gruppi di knit cafè e alcune amiche (tra le quali, Ilaria di Airali Handmade e Rachele da Arteteca) hanno iniziato un nuovo knit cafè nella Penisola Sorrentina al Bistrò delle Rose di Rachele. Il nome simpaticissimo:  Tricò al Bistrò!

All’inizio di dicembre, Ilaria ci ha fatto vedere come fare un basco grande senza schema. L’unica lana che avevo al momento era la Morefil Rainbow, che avevo preso ad Abilmente Roma per un progetto che farò vedere presto, quindi ho cominciato il mio basco con quello. Avevo quasi finito quando mi sono resa conto della verità, che nono mi piaceva l’effetto dei colori di questa lana lavorato in tondo.

Quindi ho chiesto aiuto ai miei soliti assistenti, che in passato sono stati rimproverati per aver sfilato il mio lavoro di maglia o uncinetto, a scucire il cappello a posto!

E ho ricominciato da capo con la stessa lana Sesia Echos che ho usato per il cappello Ayer’s Rock e lo scaldacollo abbinato, ma in un colore grigio melange. Si lavora anche questo cappello in mezza maglia alta, che per fortuna si lavora molto velocemente perché ho dovuto scucirlo più volte (dopo aver scucito del tutto la prima versione con l’altra lana) prima di arrivare alla dimensione perfetta. E’ lavorato in tondo e poi, quando era il momento di lavorare le coste, l’ho rivoltato in modo che il rovescio del lavoro fosse all’esterno. (Grazie ad Ilaria per questa idea!)

Mi piacciono un sacco i baschi, ma mi piacciono grandi e uso solo i cappelli che mi coprono le orecchie e la fronte, diversamente dal basco Simple and Sweet che ho fatto a maglia l’anno scorso. E questo è perfetto! E’ caldo e comodo e sta bene con capelli corti e occhiali, cosa non semplice da trovare con i cappelli. Evviva! Ho l’impressione di non aver lavorato le coste come avrei dovuto, ma non fa niente… funzionano e non voglio più scucire e lavorare questo cappello!

E’ una grande soddisfazione fare i cappelli a uncinetto perché sono utili, belli e veloci da fare! E possono durare per generazioni, come questo cappello rosso a maglia che mi ha fatto mia nonna quando ero piccola, e ora viene portato dal mio piccolo Nicky!


Domanda del giorno: Su che cosa stai lavorando in questo periodo? Cucito, maglia, uncinetto, crafting, ecc.?

In questo periodo sto finendo lo scaldacollo in stile bandana Mani in Alto che ha disegnato la mia amica Maria. La lana che uso è quella recuperata dal primo basco che ho scucito e questa volta mi piace un sacco come vengono i colori! Quando sarà terminato, te lo faccio vedere insieme ad un altro progetto con quella stessa lana!


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