Di questo periodo rispuntano i capponi e appena ne trovo uno ne approfitto per fare un saporito brodo, che è il mio preferito, lo preparo con un paio di giorni di anticipo così lo conservo fuori al freddo, tanto gela ogni santo giorno, e posso sgrassarlo facilmente.
Raramente lo chiarifico una volta pronto, preferisco filtrarlo con un colino a maglie fitte.
E col cappone bollito che ci si fa? Questa è una valida idea anche per il giorno di Santo Stefano, così si lavora poco e, nel contempo, si recuperano gli avanzi.
A me piace molto condito in insalata con sott'aceti e verdure. Con in più il tocco colorato dei chicchi di melagrana, mescolando il tutto con poca maionese allungata con succo di agrumi.
Ne risulta un piatto festoso e colorato, adatto come antipasto ma anche a uno spuntino leggero.
La carne del cappone è morbida e molto saporita, mi piace persino il petto che di solito ignoro, per fortuna che c'è mio marito che ne è un grande estimatore.
E poi adoro preparare queste insalate perchè nel frattempo posso rosicchiare gli ossicini del collo spolpandoli alla perfezione.
Gli scarti di pelle e le interiora li metto in un vassoietto a disposizione dei gatti randagi in cerca di cibo, un po' di grasso li aiuta nelle giornate fredde.
-ricetta-
cappone bollito
10 cetriolini in agrodolce
100 g di olive verdi snocciolate
1 piccolo sedano rapa
1 carota grande
1 peperoncino piccante rosso fresco
mezza melagrana
2 cucchiai di maionese
1/2 arrancia o pompelmo spremuti
Pulisco il sedano rapa e la carota e li taglio a bastoncini. Pulisco e taglio a striscioline anche il peperoncino rosso.
Li metto a lessare in acqua bollente, salata e acidulata con aceto sino a che non sono teneri ma ancora croccanti, poi li scolo e li faccio raffreddare.
Condisco, allungandola, la maionese col succo di agrumi.
Pulisco e sgrano la mezza melagrana.
Prendo un piatto da portata, faccio un letto di verdure sopra il quale appoggio il cappone e lo contorno coi cetrioli e le olive.
Sopra spargo la melagrana e completo versando la maionese.
Lascio riposare al fresco almeno un'ora, sino al momento di servire.