Sarah Blakley-Cartwright;
Neolaureata con lode e già vincitrice di due premi letterari, è cresciuta tra Los Angeles e il Messico. Ora vive a New York , scrive a Vancouver e preferisce i lupi alle persone…
Curiosità: Sarah ha recitato nel film “Thirteen – 13 Anni” diretto da Catherine Hardwicke
Titolo: Cappuccetto Rosso Sangue
Autore: Sarah Blakley-Cartwright
Serie: #
Edito da: Mondadori
Prezzo: 17,00€
Genere: Adult Fantasy, Licantropi
Pagine: 288 p.
Voto:
Trama: Valerie, una coraggiosa ragazza cui la nonna ha donato un manto di seta rosso, vive nel piccolo villaggio di Daggorhorn, assediato da anni da un lupo mannaro. Di giorno la belva prende sembianze umane e di notte, quando la luna ha il colore del sangue, si aggira per i boschi e uccide senza pietà. Il lupo potrebbe essere chiunque: Peter, il giovane solitario e misterioso di cui Valerie è innamorata, il ricco Henry, a cui la ragazza è promessa in sposa, Lucie, la dolce sorella che Valerie adora e a cui vorrebbe assomigliare, o chissà chi altro. Mentre la popolazione, sempre più spaventata, decide di chiamare un cacciatore di licantropi, la ragazza dal manto rosso percepisce un insistente richiamo: “Vieni via con me…” Basato su una sceneggiatura di David Leslie Johnson.
La Bestia si voltò e il suo sguardo incrociò quello di Valerie.
Aveva occhi selvaggi e meravigliosi.
Occhi che guardavano lei.
Recensione:
Cappuccetto Rosso Sangue è un romanzo tratto dalla sceneggiatura di David L. Johnson “Red Riding Hood“; come la stessa Catherine Hardwicke afferma nell’introduzione è stato “pensato” a tavolino. La scenggiatura lasciava ampio spazio di analisi della psiche dei protagonisti e quindi è stato progettato affidando il compito alla neo laureata in scrittura creativa Sarah Blakley-Cartwright.
L’idea di un libro “tratto” da un film lascia un tantino perplessi, ogni lettore che si rispetti sa perfettamente che non esiste al mondo un film in grado di riprodurre la grandezza e la profondità di un romanzo. Vedersi offrire un prodotto nato “al contrario” ha suscitato non poche polemiche, soprattutto fra i lettori più accaniti che hanno seguito tutto il procedimento.
Dobbiamo anche dire, però, che Cappuccetto Rosso Sangue non è stato il primo libro-film che recentemente ha riproposto in chiave moderna vecchie favole, magari personalizzandole un po’ troppo. Come non ricordare Beastly di Alex Fliin (di cui presto avremo il piacere di vedere il film sul grande schermo anche in Italia), oppure la riproduzione cinematrografica di Alice in Wonderland? Hollywood ha deciso di creare questo filone della “favole” e niente sembra fermalo e, di conseguenza, un libro, scritto per puro scopo commerciale, finisce per non sorprendere più di tanto.
Nonostante le premesse non proprio idilliache, in Italia si è atteso con molto fermento questo lavoro, edito Mondadori.
Il romanzo si apre con uno squarcio del passato della piccola Cappuccetto Rosso, Valerie, che si trova face to face con il terribile licantropo che terrorizza il suo paese da quando ha memoria. Una volta al mese il villaggio sacrifica un animale in pasto alla bestia e viene lasciata in pace per il resto del mese, peccato che Valerie da sempre intraprendente, indipendente e coraggiosa non ci sta a sacrificare la sua capretta, che ha visto nascere, e si reca nel bosco per salvarla. Lì incontrerà per la prima volta la bestia e quell’attimo le cambierà la vita, per sempre.
Il romanzo a questo punto slitta e vediamo che la nostra Valerie è cresciuta, è una giovane donna in età di marito, molto attaccata a sua sorella maggiore e incredibilmente acuta, forse un po’ fuori da mondo, nulla di quello che interessa le sue coetanee sembra aver presa su di lei. Il lupo continua a ricevere i suoi sacrifici mensili e la mente di Valierie è presa dal ricordo di quei occhi, quasi umani, che la fissarono tanti anni prima e dell’amico, Peter, trascinato via dal padre quando era ancora una bambina.
Improvvisamente, però, la vita semplice, anche se chiusa e limitata, di Valierie viene sconvolta. Al villaggio torna Peter, lui si ricorda della bambina che gli aveva rubato il cuore; il licantropo improvvisamente attacca il villaggio e comincia ad uccidere e Henry, amato da tutte poichè bello e ricco, la chiede in sposa.
Da quel momento in poi la trama vortica velocemente verso una serie di accadimenti che porteranno il lettore a chiedersi: Chi è il Licantropo? E perchè sembra voler Valerie?
Vieni via con me…
Con queste poche parole, sussurrate nella mente di Valerie, capiamo che il lupo, in realtà, non vuole nessun altro che lei e che farà di tutto per averla, perfino distruggere l’intero villaggio.
La prima impressione che si ha leggendo le prime pagine di questo romanzo è quella di trovarsi di fronte al classico romanzo horror che prevede: un villaggio piccolo e bigotto, una foresta, un nemico (in questo caso il lupo) che li costringe a chiudersi – mentalmente e fisicamente – all’interno del villaggio e un triangolo amoroso in cui, ovviamente, la ragazza verrà promessa sposa all’uomo che non ama.
Di romanzi horror che prevedono quest’impostazione – in cui ovviamente la ragazza avrà uno spirito indipendente e ribelle – ce ne sono a decine, non ultimo il recente La Foresta degli amori Perduti e questo scoraggia un po’ il lettore paventando un remake tremendo del film The Village, di nuovo.
Dopo qualche capitolo, invece, la trama rimane concentrata sul lato gotico e horror della “fiaba”, non perdendosi interamente in tafferugli amorosi al punto che l’attenzione torna sul chi vive. Il licantropo fa la prima vittima e cambia interamente le carte in tavola spingendo Valerie a porsi delle domande. Il lupo sembra essere chiunque e l’arrivo di un fanatico cacciatore di licantropi al villaggio non fa che incrementare l’ansia, la rabbia e la paura della gente… Nuovamente Valerie si troverà al centro di tutto, apparentemente senza scampo.
L’autrice – o dovremmo dire lo sceneggiatore? – punta moltissimo sulla psiche del villaggio, il suo essere socialmente pauroso, bigotto, chiuso e avventato lo porterà a compiere una serie di errori, fin dalle prime pagine, che causerà una serie di eventi a catena che travolgeranno tutto causando vittime innocenti.
Quindi, in realtà, la lotta vera che compierà Valierie sarà contro la sua famiglia che la vuol dare in sposa ad un uomo che non vuole, verso un villaggio che, impazzito, accusa ingiustamente poveri innocenti e contro se stessa e la sua paura di uscire, definitivamente, dal mondo che conosce.
Si nota in alcuni punti l’inesperienza dell’autrice che cade spesso nella stesura di scene confuse oppure, per quanto riguarda i personaggi, in comportamenti prettamente illogici e un po’ artificiosi.
Lo stesso richiamo alla favola di Cappuccetto Rosso è un po’ forzata, relegando le poche scene rievocative, allo status di “sogni” e niente più… Se escludiamo il mantello rosso donato dalla nonna alla nipote. Per il resto è un romanzo carino, piacevole da leggere ma non abbastanza vicino all’originale per poterlo consiederare una vera “reinterpretazione” della favola.
Il fatto, poi, che per poter leggere il finale del romanzo ci si debba collegare a internet e cercare la pagina web riporta violentemente l’attenzione del lettore al fattore “commerciale” allontandolo drasticamente dalla piega gothic-romance che aveva preso il romanzo, alla fine.
Ci aspettavamo qualcosa di più da questo romanzo, senza dubbio, se non altro l’aspetto grafico è ben curato e il testo tradotto bene.
Il Film
Cappuccetto Rosso Sangue avrà il suo debutto in Italia il 22 Aprile. Un film da vedere per gli appassionati del genere.
La versione gotica della famosa storia dei fratelli Grimm narra di una ragazzina che viaggia da sola in una foresta per andare a casa della nonna.
In Red Riding Hood, la Seyfried interpreta Valerie, una giovane bella donna divisa tra due uomini. Lei è innamorata di uno straniero meditabondo, Peter (Shiloh Fernandez), ma i suoi genitori hanno organizzato un matrimonio con il facoltoso Henry (Max Irons). Non volendo perdere l’un l’altro, Valerie e Peter progettano di fuggire insieme ma scoprono che la sorella maggiore di Valerie è stata uccisa dal lupo mannaro che si aggira nell’oscura foresta che circonda il loro villaggio. Per anni, le persone hanno mantenuto una difficile tregua con la bestia, offrendo mensilmente in sacrificio un animale. Ma sotto una luna rosso sangue, il lupo ha alzato la posta in gioco prendendo una vita umana. Affamata di vendetta, la gente chiama il famoso cacciatore di lupi mannari, padre Solomon (Gary Oldman), per aiutarli a uccidere il lupo. Ma l’arrivo di Solomon porta conseguenze non intenzionali, come quando avverte che il lupo prende forma umana di giorno e che potrebbe essere uno qualsiasi di loro. Mentre il bilancio delle vittime aumenta a ogni luna, Valerie inizia a sospettare che il lupo mannaro potrebbe essere qualcuno che ama. Mentre il panico aumenta in città, Valerie scopre di avere una connessione univoca con la bestia che li attira inesorabilmente vicini, facendo di lei sia un sospetto… che una esca. (fonte)
E voi che ne pensate? Vedrete il film?
Su CineGuru leggiamo:
Domani, venerdì 11 marzo, sbarcherà in 3030 cinema americani Cappuccetto Rosso Sangue (Red Riding Hood), un thriller col sapore dell’horror diretto da Catherine Hardwicke, regista di Twilight,scritto da David Johnson e prodotto dalla Appian Way di Leonardo di Caprio.
Il film inaugura il “filone delle fiabe” che Hollywood ha intenzione di cavalcare per almeno due anni (visto il gran numero di produzioni in corso) dopo il successo di Alice in Wonderland.
Infatti è una particolare rivisitazione in chiave horror della favola di Cappuccetto Rosso. La protagonista è Amanda Seyfried che interpreta Valerie, una giovane donna contesa tra due uomini. Lei innamorata di quello che la famiglia non approva, e deciderà di fuggire con l’altro.
Ma la morte della sorella di Valerie per mano di un lupo mannaro mette in serie difficoltà il loro piano. Nel cast troviamo anche Julie Christie,Virginia Madsen, Lukas Haas e Gary Oldman.
Quest’idea del “Filone delle Fiabe” non è proprio niente male! Alece in Wonderland pare abbia avuto una grandissimo successo… Vista la fama di questa magnifica favola non ci resta che attendere che film arrivi anche da noi per valutare, dopotutto chi di noi non ha mai avuto paura del Lupo Cattivo?
Trailer: