Magazine Cucina
Il maltempo ormai è soltanto un brutto ricordo.
La primavera è finalmente esplosa e con essa la movida romana notturna.
C'è da dire che il sabato sera le stradine del centro sono sempre molto trafficate, in special modo il LungoTevere, il quale conduce verso il noto quartiere di Trastevere, ma con le belle giornate, il traffico sembra moltiplicarsi a dismisura.
In questi casi conviene parcheggiare la macchina e andare a piedi. Il centro storico di Roma è facilmente percorribile a piedi, ma devi stare attento a non perderti. I vicoletti sono quasi tutti uguali. Ovunque tu giri comunque c'è sempre gente. Magari i turisti saranno anche più informati e muniti di mappa, sapranno indicarvi la direzione giusta. Ma per lo più, ormai molti di voi sono dotati di smatphone ed oggetti tecnologici che vi permettono di girare in città senza perdervi.
Talvolta un vero peccato. Ricordo che i posti migliori li ho sempre trovati per caso.
Ad ogni modo, la città assapora uno dei primi weekend semi estivi, dove basta una semplice giacca di pelle per girovagare. Piazza Navona e Piazza Campo de' Fiori pullulano di persone. Tra le stradine si improvvisano anche cori. No, non sono i cori da stadio, è una comitiva di turisti che felice e contenta -chissà se dovuto alla buona cena e al buon vinello o per la visita nella fantastica città eterna- intonano un coro.
Da quel che ho appreso camminando, stando ben attenta ad ogni segnale di scricchiolio delle persiane sovrastanti, pronta a schivare ogni possibile secchiata d'acqua gelida, sembrava fosse un coro di quelli che si sentono in chiesa durante le funzioni domenicali, quelle allegre.
Un pò stupiti io la famigliola delle Lunch Girls -mamma, zia, cognato e sorella- continuiamo il nostro tour notturno, cercando di raggiungere una caffetteria e conlcudere la serata con un buon caffè.
Ovviamente la scelta è quasi obbligata. Torniamo felicemente e festosamente alla caffetteria Sant'Eustachio, ancora aperta intorno a mezzanotte. Un sollievo non solo per le mie papille gustative, ma anche per coloro che avevano affrontato le simpatiche orde di turisti e di romani, che sembravano essersi dati tutti appuntamento in centro quella sera.
Come vi avevamo già parlato poco tempo fa proprio su questo blog, Sant'Eustachio è una delle caffetterie più rinomate della città ed anche una delle più affollate. A quell'ora però riusciamo senza troppa fatica a prendere un cappuccino, una coda d'aragosta -non è una sfogliatella eh!- un marocchino e un espresso.
La cremosità del cappuccino non mi fa rimpiangere l'espresso, che anzi, si dimostra corposo. Il marocchino è cosparso di cacao, ma non ho avuto modo di fotografarvelo. A detta di Pasquale, un goloso di cioccolato e dolci vari, era buonissimo.
La coda d'aragosta l'ha presa invece Federica, ma che poi ci ha ripensato e l'ha donata a Pasquale, che avrebbe voluto tanto mangiarla, ma non ha potuto. Così è finita nelle fauci di mamma.
Ripercorriamo la strada nel verso opposto, cercando di raggiungere la macchina parcheggiata a qualche chilometro di distanza. Nel mentre, passiamo davanti la statua di Pasquino, dove troviamo questo curioso cartello:
Di cui non credo servano altre parole.
Sapete chi è Pasquino?
Pasquino è la celebre statua parlante di Roma, ove dal XVI secolo i romani affliggono cartelli e foglietti per esprimere i loro dissapori e malumori contro l'avversione e la corruzione dei poteri forti, ma vi sono anche poesiole satiriche destinati a personaggi pubblici. Il tutto è ricondotto a Pasquino poichè tutto è rilasciato in forma anonima.
La statua si trova nei pressi di Piazza Navona, dietro Palazzo Braschi ove è stata rinvenuta nel XVI secolo.
E voi quale messaggio lascereste a Pasquino?
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