Ci troviamo in un paese grazioso nel cuore del Lazio, in provincia di Viterbo: siamo a Caprarola, nella parte sud dei Monti Cimini e vicino al Lago di Vico;
collegata alla capitale Roma dalle strade statali Cassia (SS2) e Flaminia (SS3).
nell’Etruria
Caprarola si trova sì nel territorio etrusco, ma le sue origini sono molto più recenti, infatti sembra che i primi insediamenti siano avvenuti stabilmente nell’undicesimo secolo, proprio a causa dei Monti Cimini che all’epoca erano costituiti da una foresta impenetrabile.
Nel Medioevo Caprarola fu oggetto di contesa tra varie famiglie, allora molto famose e di cui ancora si possono notare le varie residenze, ben tenute e visitabili.
con Orsini,
Risalendo al 1270 circa, sembra che la città fosse di dominio della famiglia Orsini i quali dopo poco tempo lasciarono il tutto ai Prefetti di Vico che a loro volta dopo qualche anno si misero in combutta con i Conti d’Anguillara; infine verso la meta del 1400 la Santa Sede pose fine a tutte le diatribe attribuendosene la giurisdizione.
Riario-Della Rovere
Alla Santa Sede si susseguì la famiglia Riario-Della Rovere cui Caprarola venne affidata in vicariato e proprio grazie a loro, la cittadina torna a rivedere il ripopolamento;
ma ovviamente neanche questa famiglia riesce a tenere la città per quanto vuole, infatti …
e Farnese!
il massimo splendore arriva con la nomina di Papa Paolo III nonché Alessandro Farnese che eleva la cittadina ad uno status di ricchezza abbatanza alto costruendo a Caprarola una residenza molto rappresentativa e che ancora oggi rispecchia il potere di allora, il famoso Palazzo Farnese.
Palazzo Farnese
I lavori per la costruzione di questa residenza a Caprarola furono abbastanza lunghi, esso doveva avere l’aspetto di un palazzo (e che palazzo!) e nel contempo avere le caratteristiche difensive di un castello come tutte le residenze signorili dell’epoca.
Nel suo interno lavorarono parecchi pittori e famosi architetti dell’epoca che oltre ai vari dipinti affrescarono anche le pareti, lasciando così l’impronta dei Farnese ancora ben visibile;
all’esterno si trova un gran cortile, ovviamente della stessa forma pentagonale del palazzo, con al centro un raccoglitore di acqua piovana, chiamato “la bocca della verità”, che permetteva di usare l’acqua per ogni esigenza quotidiana, dal lavarsi al cucinare.
Certo è che osservando il Palazzo, anche oggi mette ancora un po’ di soggezione nonostante io abbia avuto ogni buona intenzione di visita!
e le castagne
Sì le castagne, perché oltre le bellezze architettoniche in mostra a Caprarola, ogni mese di ottobre si svolge la “festa della castagna” che ospita varie bancarelle ambulanti;
ovviamente in vendita si trovano le castagne locali, ma anche vari prodotti artigianali e vintage da far gola a tanti ricercatori; ma non dobbiamo sottovalutare i tavoli per il ristoro dove si possono gustare vari piatti locali e castagne arrostite al momento!
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