Magazine Cinema

Captain America: il primo Vendicatore

Creato il 02 agosto 2011 da Misterjamesford
Captain America: il primo VendicatoreRegia: Joe JohnstonProduzione: UsaAnno: 2011Durata: 124'
La trama (con parole mie): siamo nel pieno del secondo conflitto mondiale, e Steve Rogers è un ragazzo gracile e di costituzione debole nato e cresciuto per le strade di Brooklyn, pronto a fare carte false per arruolarsi e poter dare il suo contributo alla sconfitta del Reich. Purtroppo per lui ogni strada sembra chiudersi, fino a quando il suo coraggio ed il senso della giustizia non sono notati da uno scienziato tedesco rifugiatosi negli States e responsabile della creazione del siero del supersoldato, una mistura in grado di portare al massimo tutte le capacità di chi sopravvive alla sua iniezione.Il giovane si offre di sperimentare il trattamento, divenendo il primo - ed unico - Capitan America: dapprima sfruttato per la campagna di reclutamento, il giovane Rogers imparerà a farsi valere sul campo fino a divenire l'unico baluardo contro l'avanzata delle forze di Johann "Teschio rosso" Schmidt, capo dell'Hydra, sezione segreta delle forze naziste.Ma salvare il mondo avrà un prezzo alto, per lui: rimasto ibernato nei ghiacci, verrà ritrovato quasi settantanni dopo dalle forze del Colonnello Nick Fury.
Devo ammettere, da appassionato di fumetti - anche se, negli ultimi anni, mi sono allontanato del tutto da mamma Marvel -, di non aver mai digerito troppo il personaggio di Capitan America: troppo perfettino, il buon Steve Rogers, per un vecchio cowboy come il sottoscritto, decisamente più legato ai "supereroi con superproblemi" come Devil e Spider man, o a personaggi oscuri in stile Batman.Eppure, qualche anno fa, quando l'editrice di fumetti più potente del mondo decise di svecchiare i suoi eroi principali attraverso il progetto Ultimate - ovvero prendere i propri migliori autori e permettere loro di realizzare una sorta di reboot in chiave moderna delle saghe che avevano reso quegli stessi eroi delle vere e proprie icone -, rimasi folgorato dall'interpretazione che Mark Millar, sceneggiatore della nuova versione dei Vendicatori - chiamati per l'occasione Ultimates -, diede del buon Capitano.Un uomo spaesato e tutto d'un pezzo che pareva uscito da Mad men ed era pronto a risolvere le questioni più spinose a suon di calci nel culo, neanche fosse il Walt Kowalski di Gran Torino.Capirete dunque che il mio scetticismo rispetto al blockbusterone firmato nientepopodimeno che da quel fenomeno al contrario di Joe Johnston era quantomeno pronunciato: il rischio che si trattasse di una cagata galattica dei livelli di Wolverine origins c'era tutto, e la conseguente dose di bottigliate pesanti era già pronta pronta per regista e sceneggiatori.Al contrario di quanto prevedessi, però, devo ammettere che il lavoro svolto da Johston e soci, per quanto ovviamente non memorabile, è stato onesto e decisamente ben gestito, in equilibrio tra l'azione sfrenata con strizzate d'occhio continue al film d'avventura anni settanta/ottanta - da Guerre stellari a Indiana Jones - e una discreta dose di divertita autoironia, in grado di permettere allo spettatore di associare la pellicola dedicata al futuro leader dei Vendicatori ai decisamente riusciti Iron man - il primo, s'intenda - e Thor.Certo, non siamo qui a parlare di chissà quale filmone del secolo - si tratta sempre e comunque di solo intrattenimento -, eppure sequenze come quella dedicata al ruolo del Capitano e al suo sfruttamento nel corso della campagna di reclutamento - la più creativa e sorprendente della pellicola - unite alla consueta e robusta dose di esplosioni e scazzottate come ogni blockbusterone con la b maiuscola richiede permettono di passare un paio d'ore in assoluta spensieratezza godendosi la parte più giovanile e pura di un personaggio che, se gestito bene, potrebbe diventare il punto di forza del progetto Vendicatori, attesissimo dai fan per il prossimo anno e diretto da Joss Whedon, ed il tutto nonostante la statica ed inespressiva presenza del pur statuario Chris Evans.Fortunatamente, dall'altra parte, troviamo un Hugo Weaving in ottima forma nel ruolo del Teschio rosso, nemesi storica di Steve Rogers cui è affidato, di fatto, il compito di traghettare il Capitano nell'epoca moderna, permettendo l'ormai consueta comparsata del Colonnello Fury/Samuel Jackson sempre in vista del film che vedrà riuniti lo stesso capitano, Iron man, Thor, Hulk ed i meno pubblicizzati Hawkeye, Wasp e Vedova nera.Dunque, se volete una pellicola adatta alla spensieratezza della stagione, poco impegnativa ma ugualmente soddisfacente nel suo genere, potete andare abbastanza tranquilli seguendo le gesta del neppure troppo irritante e "gli Usa sono il meglio del mondo" Capitan America, mettendo in conto, nel caso non siate mai stati lettori di fumetti - o "veri credenti", come ama definirli Stan Lee, che come di consueto si concede una comparsata -, di perdere qualche passaggio o citazione in più rispetto alla maggior parte dei nerd fumettofili che troverete in sala.Poco male, comunque: in fondo, qualche bella esplosione e tutto sarà passato.L'azione è anche - e soprattutto - capace di questo.

MrFord"Hey, Uncle Sam put your name at the top of his list,
and the Statue of Liberty started shaking her fist.
and the eagle will fly and it's gonna be hell,
when you hear Mother Freedom start ringing her bell.
and it'll feel like the whole wide world is raining down on you.
ah, brought to you, courtesy of the red, white and blue."Toby Keith - "Courtesy of red, white and blue." -



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines