Magazine Cucina
Di ritorno da un lungo soggiorno veneziano, mi rituffo nella realtà quotidiana per qualche giorno...prima di partire nuovamente!
Nelle ultime tre settimane Venezia è stata la mia casacittà, qui ho partecipato ad un progetto chiamato Coreographic Collision, Percorso di formazione coreografica realizzatodall'Associazione Danzavenezia in collaborazione con La Biennale di Venezia nell'ambito del 7. Festival Internazionale di Danza Contemporanea con la direzione artistica di Ismael Ivo.
E' stata un'esperienza profonda, durante la quale ho potuto approfondire la mia ricerca, seguendo workshops, guardando spettacoli, partecipando a discussioni e conferenze e stando a contatto con numerosi artisti di fama internazionale.
Quest'anno la Biennale Danza ha ospitato artisti provenienti da Cananda, Australia, Nuova Zelanda, USA e Italia.
Dal 26 Maggio al 12 Giugno sui palcoscenici dell'Arsenale, della Fenice, del Malibran e del Toniolo si sono susseguiti spettacoli eterogenei e di altissima qualità.
Il Festival si è aperto con le performances di artisti provenineti dal Québec: una miscellanea di stili, un universo ibrido e sfrenato che si lascia ispirare e contaminare da tutto ciò che è movimento, dalla danza tradizionale giapponese, al classico; dal moderno, all'hip-hop.
Tra i numerosi artisti e le compagnie provenienti da questa regione dell'estremo nord ricordiamo Daniel Leveillé, Compagnie Marie Chouinard e Kidd Pivot Frankfurt RM.
Si è aperta poi la parentesi Australia con spettacoli davvero diersi tra loro, dall'intimismo del solo di Ros Warby, alla spettacolarità degli ensemble della Sydney Dance Company, dalla danza cinematografica di Splintergroup e le sperimentazioni tecnologiche di Chunky Move, alla bellezza estatica fusa con l'impegno politico di MAU.
In chiusura il Festival ha presentato quattro prime assolute: Di me in Me di Adriana Borriello; Cut-Outs and Trees dell'italo svedese Cristina Caprioli; Tristi Tropici, spettacolo visionario e sublime di Virgilio Sieni e Another Evening: Venice dell'americano Bill T. Jones.
Il Leone d'Oro alla carriera è stato consegnato quest'anno a William Forsythe, personalità di spicco nel panorama della danza internazionale che ha cambiato la visione del rapporto tra contemporaneità e danza di tradizione accademica; direttore per vent'anni del Frankfurt Ballet, dirige oggi The Forsythe Company.
L'ultimo giorno il festival ha ospitato all'interno dell'evento Marathon of the Unexpected numerose compagnie giovani provenienti da tutto il mondo.
Il festival si è concluso con il GO&Go Dance Party, per celebrare la danza come momento di condivisione, una serata costruita sull'incrocio delle arti con interventi performativi a cura dei coreografi di Coreographic Collision diretti da Ismael Ivo.
Il sito di Biennale:
http://www.labiennale.org/it/danza/festival/
Il Blog di Biennale Channel con le critiche agli spettacoli a cura del Gruppo Critico di Choreographic Collision:
http://www.labiennalechannel.org/locator.cfm?PageID=1117
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