Proponiamo questo articolo del Corriere della Sera, del 02.11.2010 di Aldo Grasso
Capuozzo fa quello che la Rai dimentica
Terra su terra. Un programma che si chiama «Terra!», settimanale del Tg5 a cura di Toni Capuozzo e Sandro Provvisionato, non poteva non occuparsi di «Terra madre», quella straordinaria manifestazione che si è svolta a Torino dal 21 al 25 ottobre e che ha riunito oltre 5.000 rappresentanti di comunità del cibo, cuochi, contadini provenienti da tutto il mondo e impegnati a promuovere una produzione alimentare locale, sostenibile, in equilibrio con il pianeta e rispettosa dei saperi tramandati di generazione in generazione.
Vivessimo in un Paese normale, il Servizio pubblico dedicherebbe non un programma ma una rete intera a un evento così importante. E invece, salvo l’impegno di «Ambiente Italia», la Rai continua a confondere l’agricoltura con il turismo gastronomico e la cultura del cibo con Antonella Clerici. Roba da non crederci! Tocca all’impavido Toni Capuozzo, con il ritardo di una settimana per aver ceduto anche lui alla morbosità di Avetrana, occuparsi di agricoltura sostenibile e del futuro che attende l’umanità in campo agroalimentare. Capuozzo era in Niger a raccontare quel martoriato Paese, soprattutto il terribile dramma della mortalità infantile; Marco Corrias in Sardegna a descrivere i problemi dei pastori; Sabina Fedeli in Marocco e Anna Migotto in Israele a raccogliere le testimonianze di chi è tornato a coltivare la terra recuperando antiche tradizioni, Gaetano Savatteri a Pollica per ricordare Angelo Vassallo il sindaco ambientalista ucciso dalla criminalità organizzata.
Provvisionato ha intervistato Carlo Petrini, il padre fondatore di Slow Food: «In tanti pensano che dietro Terra Madre ci sia chissà quale organizzazione, tutti rimangono stupiti da questa presenza incredibile. Ma quello che ci unisce è il valore dell’incontro… Abbiamo diversi colori della pelle, diverse religioni, credi e lingue. Ma siamo uniti nel rispetto della terra, nel rispetto dell’umanità che la abita».
Aldo Grasso