Una domanda per la Bignardi. Ieri ha scritto, in risposta agli attacchi subiti negli ultimi giorni in seguito alla domanda sul padre fascista del pentastellato Di Battista, che è " orgogliosa di avere come nonno dei miei figli un uomo ( Adriano Sofri, NdR) che ha ingiustamente subito una condanna a 22 anni di carcere per qualcosa che non ha commesso, e che è sempre rimasto - nonostante le ingiustizie e tutto quel che di terribile ha subito - la persona straordinaria che è." È dunque evidente: la Bignardi non riconosce la sentenza che ha condannato Sofri come mandante dell'omicidio Calabresi. Posizione discutibile, ma legittima. Quello che viene da chiedersi, però, è che fine abbia fatto la posizione giustizialista, di rispetto della magistratura e il sempreverde "le-sentenze-non-si-discutono". Sofri si è sempre dichiarato innocente e questo basta alla Bignardi per assolverlo dal suo crimine.
Bene, ma anche Mambro e Fioravanti hanno sempre sostenuto la loro estraneità alla strage di Piazza Fontana a Bologna. Cara Bignardi, ti imparenteresti anche con loro?
Giuseppe De LorenzoGalleria Questa voce è stata pubblicata in Politica italiana e contrassegnata con Adriano Sofri, Bignardi, Di Battista. Contrassegna il permalink.