Magazine Diario personale
Cara maestra, ricordati di sorridere. Ci saranno mattine che entrerai in classe e non li sopporterai. Dovrai fare un respiro profondo e chiedere un pò di silenzio. Intanto tasterai se l'aspirina in borsa c'è. Guardali, respira e sorridi. Anche se a casa è un casino e questi qui sono scalmanati. Anche se il contratto è precario e la Ministra della scuola non capisce nulla.
Cara maestra, leggi loro. Come se fosse una preghiera, un rito. Falla diventare un'abitudine, una cosa normale. Prima, dopo o durante le cose che si devono fare da programma. Non importa quando ma leggi loro. Incontrali tra le pagine del libro. In quel momento vedrai che staranno attenti. Qualcuno avrà la bocca spalancata, qualcuno sgranerà gli occhi, qualcun'altro guarderà fuori dalla finestra verso l'alto, come se nell'azzurro del cielo ci vedesse le figure della storia. Poi magari ci sarà chi chiuderà gli occhi. Buongustai quelli.
Cara maestra, sopporta noi genitori. Quelli che vorresti avere dalla tua parte. Quelli ansiosi. Quelli prepotenti. Quelli che sanno tutto solo loro.
Cara maestra, i bambini si aspettano che tu le sappia tutte le risposte, come le tabelline e i congiuntivi. Quelle che non sai pensale con il cuore.
Cara maestra, ricordati che sei responsabile, che poi significa abile a rispondere. A rispondere, non a interrogare.
Cara maestra, ci può stare che ogni tanto ti venga voglia di strangolarne uno, ma non farlo mai.
Cara maestra, anche se devi portare tu una risma di carta per le fotocopie non smettere di farlo, se puoi.
Cara maestra, abbracciali i bambini, ne hanno sempre bisogno. Loro hanno sete di abbracci e tu sei la loro fontana.
Cara maestra, tranquillizzali quando hanno paura, quando avranno l'impressione di non farcela, festeggia con loro ogni traguardo, tu che sai che crescere è una festa e non una punizione.
Cara maestra, ricordati che se ci credi, nei bambini, loro possono diventare grandi, possono diventare qualsiasi cosa.
Cara maestra, ricordati di pasticciare con i bambini, non preoccuparti mai delle mani sporche.
Cara maestra, avrai la fortuna di ascoltare domande pazze, strane e bellissime. E se sul momento non saprai cosa rispondere ricordati che è sempre importante farsi belle domande. Anche se non conosceremo mai le risposte. Fanno domande così i bambini alle volte, domande che un adulto non ti farebbe mai. Forse nemmeno un filosofo.
Cara maestra, ricordati che ne vale la pena. Quello che fai è importante.
E prenditi cura di Lui.
Buon viaggio a voi.
Buon inizio amore mio.
C'è un libro che va letto, da cui ho preso spunto. Va regalato a ogni genitore il cui figlio va a scuola, a ogni maestra che ha quel figlio in classe. E' bellissimo.
[La maestra è un capitano - di Antonio Ferrara - Ed. Coccole e Caccole]