Magazine Diario personale

Cara Mariastella

Da Biotreccina
Io sono una che le idee fantasiose della cara Mariastella le subisce a 360°. Sono biologa, per passione inizialmente, poi ho capito che la passione non ti porta da nessuna parte e che avrei fatto meglio a seguire i consigli dei miei. Comunque ormai sono biologa e ci sono pochi lavori che posso fare. Uno di questi è la ricercatrice e l'ho fatto. Poi ho scelto di rimanere a casa e ho fatto due figli. Un giorno leggo la gazzetta, c'era un concorso,  e mi sono detta: cercano proprio me. Ho vinto il concorso, un assegno di ricerca, un anno, rinnovabile . . . mi piaceva tantissimo occuparmi della casa e dei miei figli, ma come si fa a rifiutare un lavoro? Così ho iniziato. Un anno e poi . . . rinnovo richiesto, ma fermo alla corte dei conti fino . . . a boh! E così sono di nuovo a casa. Non mi dispiace, adoro occuparmi della casa, l'ho già detto, ma un conto è farlo per scelta un conto è farlo perchè Mariastella ha deciso che prima di rinnovare il mio contratto deve passare un tempo X in cui qualcuno deve controllare non si sa bene cosa e se per caso questo qualcuno trova qualcosa che non va non si prende neanche la briga di informarti. E tu aspetti, magari anche 5 mesi.Un altro lavoro che posso fare, che ho fatto e che adoro, è l'insegnante. Ma sono 5 anni che Mariastella sta riflettendo su un modo per farci diventare precari ufficiali. Sì, perchè qui ci sono i precari ufficiali e i precari di terz'ultima classe (non a caso i precari non abilitati si chiamano di terza fascia). Io sono appunto precaria di terza fascia e al momento sono a casa anche come insegnante. E aggiungo, per fortuna sono a casa . . . perchè ho due bimbi di quattro e due anni. Il primo frequenta il secondo anno della scuola dell'infanzia ed il secondo frequenta il nido comunale, sezione grandi.
Questo è tempo di ambientamenti negli asili.
Il piccolo, poichè è il suo primo anno di nido comunale (ma non di nido), va un'ora al giorno con me presente. Si trova bene, non ha problemi, potrebbe prolungare la sua permanenza e rimanere anche senza di me ma . . . ci sono solo due educatrici e se io e le altre due mamme dell'inserimento ce ne andiamo lasciando lì i nostri figli, i bimbi diventano in sovrannumero rispetto alle educatrici disponibili (!). Le altre due arriveranno, forse. Perchè una è in malattia e la sostituzione viene chiamata solo se la malattia supera i 5 mesi, l'altra deve essere ancora nominata.
Il grande è iscritto al tempo pieno ma per due settimane uscirà alle 14. Per rispetto del bambino, dicono, che deve abituarsi di nuovo alla routine scolastica. Nella sua classe ci sono 26 bambini ed un' insegnante. La copresenza dura solo due ore. Cinque classi - duecento bambini- due collaboratori scolastici.
Non mi lamento della mia condizione lavorativa, non sono particolarmente ambiziosa e non faccio del lavoro una ragione di vita, anzi. Vorrei fare qualcosa che mi piaccia, come ad esempio l'insegnante e so che lo farò, saltuariamente magari, sempre come precaria di terza fascia, ma non mi importa. So anche che il contratto da ricercatrice prima o poi ripartirà e magari verrà rinnovato per un altro anno. Non mi importa che non avrò mai un posto indeterminato, mi basta lavorare. Per cui chiacchieravo contro Mariastella, ma senza troppo rancore, in fondo. Ma oggi mio figlio grande ha avuto un incidente a scuola. Lui lo aveva detto che gli faceva male la pancia, ma UNA maestra con VENTISEI alunni in classe non ha potuto rendersi conto di quanto quel dolore richiedesse attenzione immediata e lui si è sporcato, lì davanti a tutti. Poi sono stata chiamata perchè non rientra più nelle mansioni del collaboratore scolastico pulire i bambini, sono troppo pochi per così tanti bambini, e poi perchè pare che ci sia una circolare in cui si vieta di pulire i bambini per ragioni legate alla pedofilia. Per fortuna che sono a casa, così sono arrivata in 15 minuti. Fossi stata a lavoro ci avrei messo 45 minuti. Mi chiedo due cose: la prima è come mai si rispetta il bambino solo se si tratta di farlo uscire due ore prima e non se si tratta di toglierlo immediatamente da un tale imbarazzo e la seconda è a quale scuola Mariastella manderà sua figlia.

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