Oggi sono due anni che sei venuta a mancare, nonna mia.
Scrivo questo post spinta dal desiderio di ricordare non solo la tua morte ma tutto quello che hai rappresentato per me.
Dopo che te ne sei andata le cose nella mia vita sono cambiate moltissimo. Ne sono accadute di belle e di brutte. Tra le belle c'è stata la realizzazione del mio sogno, o almeno una parte di esso. Tu mi leggivi, nonna, eri orgogliosa di me. Eri tra le mie prime lettrici e a modo tuo hai sempre creduto che io potessi farcela. Oggi sono qui, come quasi ogni giorno, a rinnovarti la mia promessa. Una promessa tacita, silenziosa, che ho fatto quando mi hai lasciato e che nonostante tutte le fatiche ho sempre cercato di tenere viva. Ho promesso che non mi sarei mai arresa di fronte a niente, che avrei combattuto per il mio sogno, un sogno di cui tu hai fatto sempre parte anche quando non eri alle presentazioni dei miei libri perché non potevi muoverti, anche quando magari non finivi di leggere un libro perché i tuoi occhi verso la fine diventavano sempre più stanchi. Hai portato via parte della mia spensieratezza, tu che eri sempre lì vicino ai vetri della finestra a pregare o a guardare la gente passare o a chiacchierare o a salutarmi quando uscivo di casa. Eri un punto fermo e finché sapevo che eri lì ad attendermi in casa allora in qualche modo sapevo anche che tutto sarebbe andato bene.
Quando stavi male molto spesso mi sono presa cura di te e ancora oggi, dopo due anni, mi piace pensare che i ruoli si siano invertiti e che adesso sei tu a prenderti cura di me da lassù. A cullare i miei sogni, a calmare il mio pianto, a suggerirmi piano cosa è giusto per me e cosa no.
Mi manchi nonna, oggi come sempre.
Certi vuoti non si colmano e certe partenze non sono più ritorni.
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