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Cara Venezia, ti scrivo.

Creato il 11 dicembre 2015 da Marika L

Cara Venezia, ti scrivo.
Ti scrivo perchè sei bella, ti scrivo perchè il pensiero di te mi accarezza come fa una mamma che osserva il proprio figlio sonnecchiare.
Ti scrivo perchè se fossi l'autrice di una fiaba, la delineerei ispirandomi a te.
Se fossi una pittrice, copierei il tuo profilo.

Cara Venezia, ti scrivo perchè mi fai sentire come una bimba quando la mattina di Natale si sveglia prima dell'alba, impaziente di scartare i regali. Perché con te mi capita ogni volta che giro l'angolo e tu mi sorprendi con lo scorcio del secolo.
Cara Venezia, ti scrivo perchè se sei così magica per me immagino cosa voglia dire per un turista abituato a mondi lontani riuscire a toccarti con mano dopo averti bramata attraverso le fotografie.
Perché non ci si abitua mai alla tua unicità.

Ti scrivo perchè io stessa ti definivo la città più cara del mondo e invece hai saputo sorprendermi anche in questo, mostrandomi un lato di te in grado di cancellare la più radicata convinzione. Ti scrivo perchè sarebbe bello che ogni persona sulla faccia di questa Terra avesse l'opportunità di poter sognare ad occhi aperti, guardando te.

Cara Venezia, ancora una volta grazie all'invito al #BloggerPride2015 organizzato da HostelsClub Italia hai confermato una cosa che pensavo da tempo: sei l'esempio perfetto di ciò che rende speciale il nostro Paese. Sei arte, sei cultura, sei romanticismo, sei follia.
E sei strana. Cavolo, se sei strana.
Ancora non mi capacito di come tu riesca ad essere pacata e impassibile quando l'acqua ti arriva alle caviglie e i turisti invece di calpestare te calpestano passerelle che vengono montate e smontate in un lasso di tempo impercettibile.

Ti scrivo perchè Piazza San Marco è un quadro a cielo aperto e potrei stare ore a girare su me stessa con il naso all'insù, cogliendo particolari da collezionare. Ti scrivo perchè con il Ponte dei Sospiri come sfondo gli innamorati si scattano foto, ma non sanno che i sospiri -quelli originali, intendo- un tempo pare appartenessero ai condannati.
Cara Venezia, ti scrivo perchè mentre passeggiavo tra i banchi del mercato di Rialto mi sono sentita a casa, lì tra le verdure e il pesce fresco, in quell'armonia totalizzante che solo le scene di vita quotidiana sanno regalare.

Ti scrivo perchè il Ponte di Rialto resta un capolavoro e il via vai di persone è un flusso continuo, così ti affacci sul Canal Grande e tutto il mondo scompare e tu rimani lì a cercare il sottile confine tra realtà e poesia.
Ma tu lo sei poesia, Venezia.

Cara Venezia, ti scrivo perché ne hai di cose da raccontare e sarebbe bello poter stare giorni ad ascoltarle tutte. Mi parleresti di gondolieri che educatamente si mettono in posa, di bacari stracolmi di gente, di vino a volontà.

Mi parleresti di terrazzini che sembrano sospesi sull'acqua e a me verrebbe da chiedermi come facciano le persone ancora assonnate a non finire giù.
Sei talmente particolare che sembri finta, ma finta in senso buono. Sei una città diversa, una realtà che rompe tutti gli schemi, che esce dall'ordinario.

Ma chi lo ha detto che la diversità è un problema? Io penso che la diversità, al contrario, arricchisca sempre e tu arricchisci il bagaglio culturale di ogni viaggiatore.
Pensando a te, mi viene in mente una citazione da Alice nel Paese delle Meraviglie, una storia che ti si addice molto, non credi?

La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella sua noiosa normalità.

Cara Venezia, ti scrivo perchè io stessa sono una viaggiatrice orgogliosa di possedere occhi sempre nuovi pronti a sbranare ogni luogo, ma poi ti guardo e penso che è anche grazie a te, se spesso sono orgogliosa anche di essere italiana.

Come accennato, ho trascorso due giorni a Venezia grazie all'invito al #BloggerPride2015 di HostelsClub Italia che, tra le tante cose, nel programma ha incluso anche incontri con professionisti per darci utili informazioni e una caccia al tesoro per rincorrere in maniera alternativa alcuni tra gli angoli più importanti della città.
Il mio grazie quindi va sia ad HostelsClub che a Venezia, perchè non smette mai stupirmi.


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