Carabiniere ruba 80 euro, i giudici lo perdonano
Il Tar del Piemonte ha ordinato il reintegro nel posto di lavoro dell’agente perchè “è giovane e inesperto”
Tratto da TGCOM24 Mediaset del 17.06.2012
Era il 2006, alla questura di Collegno, nel Torinese, un onesto cittadino restituisce un portafoglio che aveva trovato per strada. Contenuto: 80 euro. Un giovane carabiniere rintraccia la proprietaria del borsellino ma riconsegna l’oggetto senza i soldi.Scoperto con un’indagine interna dai suoi superiori, l’agente viene espulso per “condotta biasimevole”, con un provvedimento che richiamava i doveri di un buon carabiniere e i “principi di moralità e rettitudine che devono improntare l’agire di un militare”.
Il Tribunale lo condanna a un anno e 4 mesi per peculato, sia pure con la condizionale e la non menzione e il carabiniere presenta ricorso al Tar. Ieri è arrivato il verdetto. I giudici amministrativi hanno ordinato il reintegro. La motivazione: “Appare non ragionevole l’inflizione della massima sanzione, e ciò in considerazione delle molteplici circostanze che avrebbero consigliato una più attenta e motivata ponderazione, che tenesse conto dei suoi precedenti di carriera, della giovane età e dell’inesperienza al momento dei fatti a lui addebitati”.
In sostanza il Tar riabilita il carabiniere a svolgere il suo compito di tutela dell’ordine morale e della sicurezza pubblica perché il furto di 80 euro è stato solo un errore di gioventù.
E tu, cittadino italiano, che ne pensi?